Fagioli, carta di credito in gioielleria e bonifici per 690 mila euro: Gatti lo ha aiutato a pagare i debiti
Fagioli avrebbe usato carte e bonifici per coprire 690mila euro di debiti di gioco. Lo avrebbe aiutato anche il difensore della Juve Gatti
Nicolò Fagioli, centrocampista della Fiorentina e tra i nomi già sanzionati per il caso scommesse, torna al centro dell’attenzione. Dall’indagine milanese sul giro di scommesse illegali emergono dettagli che coinvolgono anche altri calciatori, tra cui Federico Gatti, difensore della Juventus, che avrebbe prestato denaro all’allora compagno di squadra finito nel vortice della ludopatia.
- Fagioli e le scommesse
- Il ruolo di Gatti e degli altri calciatori
- Gioiellerie come banche
- Anche Tonali tra i nomi ricorrenti
- Le possibili conseguenze
Fagioli e le scommesse
L’indagine, coordinata dai pm Paolo Filippini e Roberta Amadeo, e condotta dalla Guardia di Finanza, ha portato al sequestro di 1,5 milioni di euro alla società Elysium Group srl, proprietaria di una gioielleria milanese.
Come riporta Ansa, è qui che Fagioli avrebbe lasciato la propria carta di credito, custodita in cassaforte e utilizzata per regolare finti acquisti di orologi di lusso, a copertura dei suoi debiti di gioco, stimati in circa 693mila euro.
Fonte foto: ANSA
Nicolò Fagioli
Il ruolo di Gatti e degli altri calciatori
Negli atti compare anche Federico Gatti, che secondo i magistrati avrebbe aiutato Fagioli con prestiti personali per consentirgli di saldare i debiti. Gatti non è indagato, ma il suo nome figura tra una lunga lista di 31 calciatori che avrebbero effettuato bonifici o ricariche su carte Postepay per conto del compagno.
Tra i nomi emersi, a vario titolo, figurano tra gli altri anche Turati, Plizzari, Dragusin, Ricci, Florenzi, Zaniolo, Perin, McKennie, Paredes e Di Maria. Nessuno di loro, al momento, è formalmente indagato.
Gioiellerie come banche
Secondo la Procura, il meccanismo era chiaro: i calciatori scommettevano su piattaforme illegali, ricevevano crediti dagli organizzatori e successivamente regolavano i conti simulando acquisti di orologi di lusso nelle gioiellerie.
Tra i nomi principali coinvolti nella rete ci sono i gestori Tommaso De Giacomo e Patrick Frizzera e tre amministratori della gioielleria: Scinocca, Parise e Piccini. Fagioli avrebbe utilizzato il negozio come una vera e propria banca occulta.
Anche Tonali tra i nomi ricorrenti
Insieme a Fagioli, torna anche il nome di Sandro Tonali, oggi al Newcastle. Secondo i pm, i due ex compagni avrebbero avuto un ruolo attivo nel promuovere le piattaforme illegali come Betsport22.com e Swapbet365.eu tra i colleghi. Le piattaforme non autorizzate avrebbero così goduto di una rete di “clienti” nel mondo del calcio.
Le possibili conseguenze
Dal punto di vista penale, per molti giocatori si profila una contravvenzione sanabile con 250 euro di ammenda, a meno che non emergano nuovi elementi. Ma è sul piano sportivo che la situazione potrebbe aggravarsi.
La Procura federale della Figc ha chiesto gli atti dell’inchiesta: se emergeranno responsabilità disciplinari, potrebbero scattare nuove squalifiche, anche per chi, come Fagioli e Tonali, ha già scontato la propria pena.
Il caso scommesse è tutt’altro che chiuso: mentre si cerca di fare piena luce su una rete che ha coinvolto decine di sportivi, il mondo del calcio italiano resta con il fiato sospeso.
