Delitto di Garlasco, cos'è l'incidente probatorio sul Dna di Andrea Sempio in programma il 9 aprile
Nuovi esami sul Dna di Andrea Sempio e approfondimenti su reperti mai analizzati potrebbero aggiungere elementi inediti alle indagini sul delitto di Garlasco
Il gip di Pavia ha autorizzato nuove indagini sul delitto di Garlasco e in particolare un incidente probatorio su prove, testimonianze ed esami sul Dna di Andrea Sempio. Il 9 aprile si terrà l’udienza durante la quale il 37enne e i familiari di Chiara Poggi potranno nominare i propri consulenti.
Incidente probatorio sul Dna di Sempio
Il gip ha dunque accolto la richiesta dell’accusa, che chiedeva l’acquisizione di nuovi elementi. A 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007, si procederà all’analisi delle tracce biologiche, anche con verifiche genetiche, su una lunga lista di reperti.
Le analisi punteranno alla comparazione tra il Dna di Andrea Sempio e i risultati del materiale biologico trovato su unghie e dita di Chiara.
Fonte foto: ANSA
Nella combo: Andrea Sempio, Chiara Poggi e Alberto Stasi
Si procederà a rilevare e comparare il Dna presente su una serie di reperti, fra i quali un frammento del tappetino del bagno, su confezioni di tè, yogurt, cereali, biscotti, sacchetti e strumenti utilizzati per rilevare le impronte.
Il posacenere di casa Poggi
Non è al momento chiaro se verrà analizzato anche il posacenere che si trovava nella cucina di casa Poggi e che non venne mai analizzato.
Il dettaglio non è banale: quando i carabinieri entrarono nella villetta di Garlasco, nella cucina c’era un posacenere con della cenere dentro, ma nessun mozzicone. Chiara era sola in casa da giorni e non fumava. Neppure Alberto Stasi fumava.
Nelle descrizioni di chi la conosceva, Chiara veniva descritta come una ragazza ordinata, pulita ed estremamente meticolosa. Difficile, dunque, che avesse potuto sopportare un posacenere sporco in cucina. Ci si domanda inoltre perché nell’oggetto fosse presente cenere ma nessun mozzicone, come se qualcuno avesse fumato per poi far sparire la prova della sua presenza.
Le ombre sul delitto di Garlasco
Per l’omicidio di Chiara Poggi c’è un colpevole, Alberto Stasi che sta finendo di scontare 16 anni di carcere e che, attualmente, ha il permesso di lasciare la cella durante il giorno per recarsi al lavoro, con rigide restrizioni in merito ad orari e percorsi.
I genitori di Chiara Poggi non hanno dubbi sulla colpevolezza di Stasi, che continua a professarsi innocente. Ma a suo tempo il procuratore generale presso la Cassazione chiese di annullare la condanna inflitta dalla Corte d’Appello.
Il punto, argomentò il pg Oscar Cedrangolo, non era la colpevolezza o l’innocenza di Stasi ma il modo in cui erano state condotte le indagini e i processi.
“L’annullamento che chiedo è con rinvio”, disse invocando un nuovo processo e denunciando l’inquinamento delle prove e l’assenza di un movente (“il movente non c’è ma si costruisce ad arte”).
I nuovi accertamenti richiesti dal pm di Pavia e autorizzati dal gip potrebbero dunque far emergere dettagli utili a tracciare con maggiore nitidezza lo scenario che portò alla morte violenta di Chiara Poggi.
