Alberto Stasi verso la semilibertà, presto valutata l'istanza presentata in Procura: cosa cambierebbe per lui
Alberto Stasi ha chiesto la semilibertà: il Tribunale valuterà l’istanza il 9 aprile. Potrebbe restare fuori dal carcere tutta la giornata
Alberto Stasi, condannato a 16 anni per l’omicidio di Chiara Poggi, ha chiesto la semilibertà. Il Tribunale di Sorveglianza di Milano deciderà il 9 aprile. Se accolta, la misura gli permetterà di rimanere fuori dal carcere tutto il giorno. L’uomo, che da un anno lavora all’esterno, ha sempre ribadito la sua innocenza.
La richiesta di Stasi
Il Tribunale di Sorveglianza di Milano valuterà il 9 aprile la richiesta di semilibertà presentata da Alberto Stasi. L’uomo, oggi 41enne, è stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007.
La richiesta della semilibertà arriva dopo che Stasi ha già ottenuto da diverso tempo l’autorizzazione a lavorare come contabile fuori dal carcere di Bollate.
Fonte foto: ANSA
A differenza della liberazione condizionale, infatti, per ottenere la semilibertà non è necessario il ravvedimento del condannato.
La posizione della Procura
La Procura generale, guidata dalla pg Francesca Nanni, analizzerà i documenti e le interviste rilasciate da Stasi, che continua a dichiararsi innocente ma dice di “rispettare la sentenza”.
La sostituta pg Valeria Marino esprimerà il suo parere in aula. La decisione finale sarà presa dai giudici del Tribunale di Sorveglianza dopo aver letto le relazioni degli educatori del carcere, che descrivono il percorso detentivo del condannato.
I legali di Stasi saranno presenti anche all’incidente probatorio del nuovo filone su Andrea Sempio, fissato sempre il 9 aprile a Pavia.
Cosa cambierebbe con la semilibertà
Attualmente Stasi esce ogni giorno dal carcere solo per lavorare. Con la semilibertà, potrebbe trascorrere fuori la maggior parte della giornata anche per motivi diversi dal lavoro. Rientrerebbe in carcere solo la sera.
La sua pena, in ogni caso, terminerà nel 2030. Dopo due assoluzioni e una lunga vicenda giudiziaria, nel 2015 la Cassazione ha confermato la condanna per omicidio. La decisione sulla semilibertà potrebbe quindi segnare un nuovo capitolo nella sua vita.
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