Sembra un disco volante o un aereo da caccia tradizionale, invece è il nuovo drone da combattimento di Airbus. Si chiama Wingman e ha fatto il suo debutto durante la Fiera internazionale aerospaziale ILA di Berlino. Nell’aviazione militare, un “Wingman” è un pilota di un altro aereo che protegge e supporta il comando di volo, offre più opzioni tattiche e quindi contribuisce al successo della missione. Nel concetto di Airbus, il Wingman funzionerà più o meno allo stesso modo, solo che non è né un pilota né un aereo da caccia pilotato da uno di loro.
Cosa sono i droni da combattimento che sostituiscono i caccia
Wingman è appunto un drone di tipo caccia che sarà comandato da un pilota di un attuale aereo da combattimento come l’Eurofighter e potrà assumere compiti di missione ad alto rischio che rappresenterebbero una minaccia maggiore per gli aerei con solo equipaggio.
Basato sul concetto attuale, il Wingman è destinato ad aumentare le capacità degli attuali aerei da combattimento con equipaggio con piattaforme senza equipaggio che possono trasportare armi e altri effettori. Sarà utilizzato anche come cacciabombardiere, cioè per missioni di attacco al suolo o in mare.
Le caratteristiche di Wingman, il drone per fare la guerra
Il Wingman viene sviluppato nell’ambito del programma europeo Future Combat Air System. Il modello 1:1, che Airbus ha esposto dal 5 al 9 giugno all’ILA, è simile a una “show car”. Tra le caratteristiche vi sono la bassa osservabilità, l’integrazione di vari armamenti, sensori avanzati, connettività e soluzioni di teaming.
I compiti del Wingman possono variare dalla ricognizione al disturbo di bersagli e all’ingaggio di bersagli a terra o in aria con munizioni o missili guidati con precisione. I piloti degli aerei con equipaggio che agiscono come “comandanti da combattimento” avranno sempre il controllo della missione.
Sono sempre l’autorità decisionale finale, beneficiando al contempo della protezione e della minore esposizione al rischio offerta dalla delega dei compiti tattici ai sistemi senza pilota in una sorta di guerra ibrida. Un ulteriore obiettivo è quello di aumentare la massa complessiva dei combattenti in modo conveniente in modo che le forze aeree possano eguagliare il numero di forze avversarie in conflitti pari o quasi pari.
Quali sono i tipi di droni militari in uso
Attualmente sono utilizzati diversi tipi di droni da guerra, in generale si tratta di dispositivi a distanza con compiti di sorveglianza, attacchi mirati e supporto logistico. I droni militari stanno influendo sul modo in cui si combattono le guerre. Lo Shared 136, per esempio, è un drone iraniano progettato per attaccare obiettivi a terra e per distruggersi all’impatto. È essenzialmente un’arma “munizione vagante” perché decolla e vola in autonomia verso il suo bersaglio prima di esplodere.
Il Kub-bla, un tipo di drone russo letale anche questp noto come munizione vagante. Una decina di anni fa, le forze armate russe possedevano meno di 200 UAV; ora questa cifra è salita a oltre 2.000 e ogni anno si arricchisce di 300 unità.
Sempre russi sono l’Orlan-10 che è stato visto in azione in Ucraina, Siria, Libia e Nagorno-Karabakh; il Korsar progettato per operare in un raggio di 200 km; il ZALA-421-16E5, l’Okhotnik e il Vtol.
I droni militari ucraini sono TB2 che trasporta bombe leggere e guidate dal laser e normalmente eccelle nei conflitti a bassa tecnologia e lo Switchblade dotato di esplosivi, telecamere e sistemi guidati.