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CURIOSITÀ 19 FEBBRAIO 2024

Satellite verso la Terra, schianto imminente: cosa rischiamo

Un satellite dell’Esa, l’agenzia spaziale europea, sta tornando indietro sulla Terra e si prevede che il suo impatto sarà notevole e non ammortizzato. Lo schianto è imminente ed è previsto per il 20 febbraio. L’oggetto è senza controllo e per questo motivo gli studiosi lo stanno monitorando attentamente. Si tratta dell’ERS-2 che è stato lanciato nell’aprile del 1995. Nel settembre 2011 il satellite ha concluso le sue attività di osservazione della Terra e da allora l’ESA ha pianificato attentamente il termine della sua missione. L’Agenzia Spaziale Europea ha eseguito manovre preventive per minimizzare i rischi di collisione con altri satelliti o detriti spaziali.

Il satellite ERS-2 sta per cadere sulla Terra: quando accadrà

Un satellite che si dirige verso il nostro pianeta, solitamente, si disintegra nella nostra atmosfera. Questo è per esempio il destino del lander Peregrine entro i prossimi mesi. Per quanto riguarda ESR-2 la situazione è leggermente diversa. Il satellite dell’Esa è senza carburante, per questo motivo non può effettuare manovre correttive in autonomia. Queste condizioni fanno ipotizzare un grande impatto e poco ammortizzato per il 20 febbraio.

In ogni caso, l’Esa ritiene che probabilmente si disintegrerà a un’altitudine di circa 80 km e sopra l’oceano. Inoltre, la maggior parte dei frammenti si consumerà nell’etere, mentre quelli che raggiungeranno la superficie non dovrebbero contenere sostanze tossiche o radioattive.

In pratica il rischio che i detriti spaziali colpiscano una persona è uno su un miliardo, molto inferiore rispetto a quello di essere colpiti da un fulmine. Intanto riguardo ai trasferimenti Cosmo/Terra, un raggio spaziale energetico ha raggiunto recentemente il globo aprendo la strada alla possibilità di costruire una centrale solare nello spazio.

A cosa serviva l’ERS-2 e perché ha smesso di funzionare

L’ERS-2 (European Remote-Sensing satellite) è il prosieguo della missione ERS-1, di cui il nuovo satellite è in pratica una copia, con l’aggiunta di due nuovi strumenti e il perfezionamento di quelli già utilizzati dal predecessore. ERS-2 è stato lanciato il 21 aprile 1995, a bordo di un vettore Ariane 4, dallo spazio porto di Kourou in Guyana francese, e ha condiviso lo stesso piano orbitale di ERS-1.

I nuovi strumenti erano lo spettrometro GOME (Global Ozone Monitoring Experiment), ideato per studiare la composizione chimica dell’atmosfera, e il radiometro ATSR-2 (Along Track Scanning Radiometer), in grado di effettuare anche misurazioni relative alla vegetazione e alla clorofilla che rende le foglie verdi.

Durante la missione, ha seguito il cammino tracciato dal ‘fratello maggiore’, ma si è cimentato anche con compiti nuovi, come la misurazione dei livelli di ozono e il monitoraggio dei cambiamenti nella vegetazione. Dopo alcune avarie, il 5 settembre 2011 il satellite è stato spento e spostato su un’orbita più bassa per ridurre il rischio di collisione con altri oggetti spaziali.

Qual è la probabilità di essere colpiti da detriti spaziali

Dai dati dell’Esa il rischio annuale che un individuo venga ferito dai detriti spaziali è inferiore a 1 su 100 miliardi. Significa che è 1,5 milioni di volte inferiore al rischio di morire in un incidente domestico, 65.000 volte inferiore al rischio di essere colpiti da un fulmine e tre volte inferiore al rischio di essere colpiti da un meteorite. Data l’intensa attività del Sole, è anche molto inferiore al rischio di essere colpiti da una tempesta solare. In ogni caso un satellite, a causa dell’atmosfera, si disintegrerà del tutto o quasi prima di raggiungere la superficie terrestre.

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