Classe 1994, milanese, Rkomi è uno dei cantanti in gara al Festival di Sanremo 2022. La sua arte sta riscuotendo molto successo, ma molti si chiedono anche cosa significhi il suo nome e perché lo abbia scelto. All’anagrafe Mirko Martorana, lo ha cambiato nel corso della sua carriera, ecco perché.
Amico storico di Tedua ed Ernia, fra i rapper più in voga nel panorama musicale del nostro Paese, prima di approdare a Sanremo, Rkomi ha fatto anni di gavetta ed è riuscito a farsi apprezzare da un bacino di fan di tutto rispetto.
In un primo momento, proprio con Tedua, aveva dato vita a un duo. Avevano iniziato a collaborare in occasione del Capodanno di Albissola, in provincia di Savona, salutando il 2009 e accogliendo il 2010 in maniera decisamente alternativa. Insieme a Ernia, infatti, si erano sfidati in una gara di freestyle, dimostrando il loro valore artistico e la loro originalità.
L’origine del nome d’arte di Rkomi
Tedua ai tempi in arte era Duate, Rkomi aveva ancora un nome acerbo: Mirketto. Era il piccolo del gruppo e ‘soltanto’ il cugino di Asso, altro rapper milanese dal discreto successo una decina di anni fa. Il tempo passava e l’urgenza di cambiare il proprio nome d’arte, di renderlo più accattivante e riconoscibile, si faceva sempre più pressante.
Rkomi è l’anagramma del suo nome, una sorta di ribaltamento: Mirko ha spostato la sillaba finale davanti. Si tratta della tecnica del “riocontra”, usata molto fra i giovani milanesi per poter parlare di argomenti scottanti e delicati senza dover rendere noto il proprio vero nome. In poco tempo è diventato un linguaggio gergale e quotidiano. Madre si dice drema, padre drepa e la fantasia può dar vita a infinite combinazioni diverse.
Da R’Komi a Rkomi, da Duate a Tedua. Il principio è il medesimo e corrisponde a una maggiore maturità artistica dei rapper. L’apostrofo ha lasciato spazio a una maggiore immediatezza, a una semplificazione anche nella scrittura. Inoltre, in Tedua c’è un altro significato, più profondo e romantico. Infatti “Te dua”, in albanese, vuol dire “ti amo”. Una casualità che è piaciuta all’artista che si è convinto ancora di più della sua scelta.
Insomma, il nome d’arte è un dettaglio non di poco conto: il biglietto da visita che apre la strada per poter esprimere ciò che si ha dentro, ed Rkomi lo sta facendo nel migliore dei modi. Il numero di follower parla chiaro.