“Cominciamo a dire che quando una donna è subordinata la molestia è un ricatto. Perché se dal tuo modo di subirla o meno dipende il tuo mangiare, il tuo lavoro è ricatto, abuso di potere. Poi vogliamo dircelo, vorrei un po’ di solidarietà in più da parte delle donne nei confronti di donne vittime, soprattutto in Italia dove spesso si mette in dubbio l’onestà di chi denuncia”. Così Eleonora Giorgi aveva risposto l’8 marzo del 2018 risponde alle domande dei cronisti nel giorno della festa della donna.
“Se mi sono mai trovata ad affrontare situazioni complicate nel cinema o in altre circostanze?: “No nel cinema mai. Ma già da bambina, a 7 anni ho capito che era meglio non trovarsi da sola in una stanza con un uomo adulto, il genero della tata, amici di mio padre, chiunque fosse ti mettevano mani addosso. E poi crescendo tanti altri episodi, dagli esibizionisti in su. E poi nel mondo della politica. Non farò mai i nomi, posso solo dire ai vertici, scaraventata sul divano“.