Nel panorama della robotica umanoide, il Protoclone V1 sta facendo parlare di sé per le sue caratteristiche uniche e le sue potenziali applicazioni nella vita quotidiana. Progettato da Clone Robotics, una startup fondata nel 2021 a Wrocław, in Polonia, questo androide si distingue per un sistema di movimento ispirato alla muscolatura umana e per una tecnologia di raffreddamento innovativa che gli consente di operare senza surriscaldarsi. Il suo debutto ha attirato grande attenzione e suscitando al contempo alcune domande da parte degli esperti sulle sue reali capacità e sul futuro dell’azienda che lo ha sviluppato.
Cos’è Protoclone e perché è diverso dagli altri androidi
A differenza degli androidi tradizionali, che utilizzano motori elettrici per il movimento, il Protoclone V1 sfrutta un avanzato sistema di attuatori idraulici e pneumatici chiamati “myofiber actuators“. Questi elementi, ispirati ai muscoli umani, permettono una flessibilità e una fluidità nei movimenti senza precedenti. Grazie a oltre 1.000 di queste “fibre muscolari” e a 200 gradi di libertà articolare, il Protoclone V1 riesce a eseguire gesti estremamente realistici, avvicinandosi di molto al modo in cui si muove il corpo umano.
Un’altra innovazione chiave è il suo sistema di raffreddamento bio-ispirato, basato sulla circolazione di acqua attraverso microcanali interni. Questo meccanismo funziona in modo simile alla sudorazione umana e permette all’androide di dissipare il calore accumulato durante il movimento, evitando il surriscaldamento e mantenendo alte prestazioni anche durante operazioni prolungate.
Un elemento distintivo del Protoclone V1 è la sua estetica: invece di un volto umanoide, l’androide è dotato di un visore nero, una scelta che da un lato evita l’effetto inquietante della “uncanny valley” – ovvero la reazione di disagio che le persone provano verso robot viventi o simulazioni che sono quasi, ma non del tutto, realistiche – e dall’altro facilita l’integrazione dei sensori. Sebbene il video di presentazione abbia mostrato l’androide ancora supportato da strutture di stabilizzazione, Clone Robotics assicura che le future versioni miglioreranno l’autonomia del robot, rendendolo sempre più indipendente nei movimenti.
I dubbi sui fondi e sull’azienda che l’ha creato
Nonostante le sue caratteristiche innovative, il Protoclone V1 ha sollevato anche alcune domande, in particolare sulla solidità finanziaria di Clone Robotics e sulla reale fattibilità commerciale del progetto. Al momento, il prezzo del Protoclone V1 non è stato ancora rivelato, ma l’azienda ha annunciato un’edizione Alpha, chiamata “Clone α“, prevista per il 2025 in quantità limitate. Questo ha portato alcuni esperti a interrogarsi sulla sostenibilità del progetto e sui prossimi passi dell’azienda per portarlo sul mercato.
La presentazione del Protoclone V1 è avvenuta attraverso un video di 40 secondi pubblicato su X (ex Twitter), che ha rapidamente ottenuto milioni di visualizzazioni e suscitato reazioni contrastanti.
Se da un lato alcuni hanno elogiato l’androide per la sua fluidità nei movimenti, dall’altro ci si interroga ancora sulla sua effettiva capacità di muoversi in autonomia. Clone Robotics ha ammesso che i suoi attuatori pneumatici devono ancora essere perfezionati per garantire un equilibrio più naturale, ma promette miglioramenti nelle versioni future.
Oltre agli aspetti tecnici, alcuni osservatori hanno espresso curiosità riguardo alla trasparenza dell’azienda. Clone Robotics è relativamente nuova nel settore e, pur avendo attirato grande interesse, deve ancora dimostrare di poter competere con realtà più affermate nella robotica umanoide. La presentazione del Protoclone V1 ha scatenato un’ondata di reazioni sui social media e nei forum di tecnologia. Molti utenti si sono detti impressionati dalla fluidità dei movimenti dell’androide, paragonandolo ai robot delle più celebri serie di fantascienza come Westworld e Black Mirror. Altri, invece, hanno espresso perplessità per il design faceless, che a detta di alcuni potrebbe suscitare disagio nelle interazioni umane. Alcuni esperti del settore hanno sottolineato che, nonostante le sue innovazioni, il Protoclone V1 deve ancora dimostrare la sua effettiva autonomia. Nel frattempo, il dibattito online continua tra entusiasmo e attesa dei prossimi sviluppi: questo robot che sembra umano riuscirà a diventare un assistente domestico in grado di compiere attività quotidiane come preparare un pasto o pulire la casa?