Sembra la trama di un film e invece è pura realtà. Due ragazzi della provincia di Pavia, infatti, giocano alla stessa partita di Premier Manager Ninety Nine (o Premier Manager 99), un vecchio manageriale di calcio per la prima PlayStation, da oltre 20 anni, catturando l’attenzione di appassionati del pallone e di gaming. Molti si chiederanno il perché. Il loro obiettivo è arrivare a ere future sempre più lontane, scoprendo il limite del software: un anno di vita vera corrisponde a diversi anni nel videogioco.
Tra la pagina Facebook e quella Instagram Fan di Premier Manager 99 sono riusciti a superare la soglia dei 18mila follower che festeggiano con loro il raggiungimento di ogni traguardo e attendono con ansia ulteriori sviluppi, raccontati con maestria dai loro protagonisti, che spesso attraversano con ironia il confine tra realtà e finzione.
La partita a Premier Manager 99 iniziata nel 2003
Premier Manager 99 è un videogioco in cui si ricoprono i ruoli di allenatore e manager di una squadra di calcio. Si gestiscono tutti gli aspetti della vita societaria di un club, dall’ambito finanziario a quello tattico, cercando di vincere sempre più trofei.
Con il passaggio alle nuove generazioni di console, la maggior parte dei gamer ha abbandonato il campo da oltre 20 anni, ma non N.R. e L.C., che oggi – dopo una pausa di quasi 7 anni – continuano a portare avanti una partita iniziata nel 2003.
I bug nel sistema: giocatori anziani e nomi improbabili
Il software ha iniziato a generare risultati folli, dato che non è stato progettato per durare così a lungo. Le statistiche dei calciatori si sono ridotte al minimo e la loro età talvolta è schizzata alle stelle (Boris Manzo ha 71 anni!). L’algoritmo ha poi iniziato a premiare solo i club in trasferta.
I campioni hanno nomi sempre più improbabili: tra i più famosi ci sono Per Beeney, Samassi Pane, Jesus, Per Cento, Ronaldo Recoba, Emerson Cafù, tantissime versioni di George Stubbs e soprattutto il “pontefice” Elio Bergkamp.
Le loro imprese hanno spinto i due gamer a festeggiare i risultati in campo nei modi più strani, come uscire nudi in giardino con il pericolo di essere visti dal postino, e soprattutto festeggiare i traguardi raggiunti con feste in compagnia di amici e gente anche conosciuta su internet.
La vita su Premier Manager 99 è una fuga dalla realtà, alla ricerca di qualcosa di effimero ma che evidentemente diverte non soltanto i protagonisti di questa storia ma anche le persone che seguono ogni loro traguardo con entusiasmo perché appassionate di videogame.
Tanto che i passaggi di secolo si sono trasformati nei Superbotti, feste organizzate dagli stessi N.R. e L.C. insieme ad amici e fan. All’Iperbotto per l’anno di gioco 3000 erano presenti quasi 200 persone.
Fra bug di sistema, giocatori dai nomi assurdi e party di fine anno si è arrivati al 2024, quando “l’inutile è ormai divenuto inutile” e i due gamer continuano ad aggiornare classifiche improbabili, lavorando anche a un film documentario dal titolo “A Premier Manager 99 Story – Un documentario girato per Beeney”.
Alla domanda che molti fanno a N.R. e L.C. su quale sarà il futuro del gioco sul calcio, la risposta è lapidaria quanto ermetica: arriva alla famigerata scatola. Ma non solo: parallelamente alle loro avventure virtuali, le cronache social raccontano anche di strani eventi nella vita reale come il Tiro Micidiale, con una porta fatti di rami secchi e come i vasconi di cole scarse. Ma queste sono altre storie.