Tipograficamente parlando, il simbolo “&” è estremamente gradevole e con un che di ipnotico. In italiano, il suo utilizzo è strettamente legato all’attività commerciale: non a caso, uno dei nomi con cui è più conosciuto questo carattere è proprio “e commerciale”. Ma perché si utilizza? Gli anglofoni, al nostro contrario, la amano e la usano per iscritto ben più di noi, anche al posto della “e” normale. In realtà, il simbolo deriva dal latino: faceva parte infatti dell’alfabeto romano già dal I secolo avanti Cristo, tanto che i primi esempi sono stati rintracciati a Pompei e datati 70 a.C. Il significato, ovviamente, era “et”: dalla relativa evoluzione in corsivo italico deriva la forma grafica della “&” attuale, come contrazione appunto di “e” con “t”. Il nome inglese, per quanto curioso, la dice ancora più lunga: “ampersand”, cioè “e in sé e per sé”. In altri tempi, la “&” aveva pieno diritto di cittadinanza nell’alfabeto anglosassone, ed era usualmente citata come ultima lettera. L’alfabeto inglese terminava dunque così: “X, Y, Z and per-se and”. Com’è ovvio, poi, la contrazione di and-per-se-and, ha generato l’attuale nome “ampersand”.