La danza è uno dei modi più antichi con cui gli esseri umani hanno imparato a esprimere le loro sensazioni e i balli popolari che si sono sviluppati praticamente in ogni angolo del mondo sono un patrimonio culturale molto prezioso, degno di essere tramandato. In Italia, sono soprattutto le regioni meridionali a tenere in vita queste tradizioni, organizzando anche diversi eventi che le promuovono: le serate dedicate alla “pizzica”, alla “taranta” e alla “tarantella”, infatti, sono ormai appuntamenti fissi anche per i vacanzieri estivi. Ma perché la Tarantella si chiama così? Il curioso nome di questo ballo, che si svolge su una musica ripetitiva e ossessionante, ritmata da tamburelli e sonagli, deriva quasi sicuramente dalla tarantola, un ragno che vive nel Sud Italia: nell’antichità, si pensava che il suo morso, piuttosto doloroso, potesse provocare delirio e movimenti scomposti e incontrollati in coloro che ne erano vittime. In realtà il suo veleno è quasi innocuo e sulla pelle provoca reazioni simili a quelle della puntura delle vespe. Per eliminare la sostanza velenosa dal corpo, si riteneva che si dovesse sudare molto e danzare in maniera vivace e frenetica era il modo più efficace per curarsi. Nonostante la scienza abbia smentito da tempo queste convinzioni, ancora oggi si usa la parola “tarantolato” per definire una persona che non sta mai ferma, mentre la danza è rimasta una piacevole tradizione da condividere nelle giornate di festa. Oggi hai imparato perché la tarantella si chiama così!