Perché la plastica inquina? Da quando la ragazzina svedese Greta Thunberg ha iniziato la sua campagna contro i cambiamenti climatici, l’inquinamento è diventato un problema molto più sentito anche dai bambini. Perché la plastica inquina? I materiali sintetici non si degradano velocemente se abbandonati nell’ambiente, specialmente se vanno a finire nel mare: le analisi più recenti, raccolte in uno studio di due biologi italiani, hanno stabilito che ogni anno vengono riversate in acqua fino a 15 milioni di tonnellate di materie plastiche che, grazie alle correnti oceaniche, raggiungono anche i posti più remoti della Terra: una bottiglietta di bibita da mezzo litro, ad esempio, sarà libera di vagare in lungo e in largo nel mare per ben 400 anni prima di decomporsi! Gli oggetti derivati dal petrolio si dividono in due categorie, a seconda della grandezza: macroplastiche e microplastiche, che sono più piccole di mezzo centimetro e possono essere facilmente inghiottite dai pesci e dagli altri animali marini. Si calcola che le specie contaminate siano ormai quasi 700, compreso il plancton: questo significa che il pesce che mangiamo, quasi sicuramente contiene anche una percentuale di plastica. La colpa non è solo della maleducazione sulla terraferma, ma anche del rilascio in ambiente marino di rifiuti non biodegradabili da navi da crociera, mercantili, pescherecci e piattaforme petrolifere: bisogna imparare fin da piccoli a produrre meno spazzatura e a differenziarla in maniera corretta, perché il riciclo permette di produrre meno plastica e limitare l’inquinamento ambientale a lungo termine. Oggi hai imparato perché la plastica inquina!