In estate, quando il caldo è insopportabile, non c’è niente di meglio di un bel ghiacciolo! Ma perché ci fa venire il mal di testa?
L’emicrania da gelato
Questo disturbo viene chiamato comunemente emicrania da gelato, mentre il suo difficile nome scientifico è “ganglioneuralgia sfenopalatina” e deriva proprio dal consumo di gelati, ghiaccioli e bevande fresche, in maniera troppo veloce: l’elevata differenza tra la temperatura corporea e gli alimenti molto freddi fa prima restringere e poi dilatare i vasi sanguigni presenti sul palato, per compensare lo sbalzo termico.
Una variazione fastidiosa
Questa variazione viene rilevata dai recettori del dolore della bocca, che inviano il segnale di fastidio al cervello tramite il nervo trigemino: siccome questa terminazione nervosa raccoglie gli stimoli da quasi tutta la faccia, il cervello li interpreta come se arrivassero dalla fronte e per questo ci fa male la testa se mangiamo il ghiacciolo molto velocemente.
Un aumento di pressione?
Secondo un’altra teoria, il freddo improvviso in bocca fa arrivare più sangue caldo al cervello tramite l’arteria cerebrale anteriore, in modo da difenderlo dall’abbassamento della temperatura e questo afflusso, aumentando la pressione nel cranio, provoca l’emicrania da gelato.
Il dolore viene percepito di solito in mezzo alla fronte o alla tempie e comincia dopo 10 secondi dal morso al ghiacciolo: può durare da 2 a 5 minuti e per evitarlo basta “scaldare” un po’ i bocconi gelati in bocca, in modo da far abituare gradualmente il palato al freddo.