Un mostro marino alieno è stato rinvenuto nei fondali del porto di Gioia Tauro. È la Mesanthura romulea. Si tratta una nuova specie marina che desta non poca preoccupazione in quanto a protezione delle biodiversità del mare, messe a rischio da invasioni biologiche. L’animale proveniente da lontano può diventare pericoloso e gli esperti stanno già mettendo in atto tutte le contromisure necessarie per evitare rischi.
Non è certo la prima volta che esseri viventi non autoctoni appaiono in punti della Terra dove non ci si aspetterebbe di vederli. I cambiamenti climatici stanno influenzando in modo netto l’esistenza di molti esseri viventi, che spesso si trovano a emigrare dai loro territori di origine per cercare condizioni migliori altrove. Facendo ciò, spesso si trovano in conflitto con altri esseri viventi, messi in pericolo da questa novità.
Nuova specie marina scoperta al porto di Gioia Tauro
L’organismo vivente scoperto al porto di Gioia Tauro è un piccolo crostaceo di origine australiana. Il suo nome scientifico è Mesanthura romulea e il suo corpo appare simile a quello di un gambero.
Questo piccolo animale era già stato scovato in altre zone d’Italia a partire dal 2009, quando venne rinvenuto nei porti di Taranto e Salerno. Nel 2011 fu la volta dell’isola di Ischia e nel 2017 della Liguria. In pratica questo organismo sta diventando una presenza costante in tutta l’area del Mediterraneo.
Il Centro regionale di Strategia marina dell’Arpacal sta monitorando la situazione per valutare la presenza e l’impatto nel Mediterraneo di questo animale.
Che animale è la Mesanthura romulea, un piccolo crostaceo
La Masanthura romulea è un crostaceo davvero piccolissimo. Il suo corpo, infatti, appare simile a quello di un gambero, dove ognuno dei cinque segmenti ha la lunghezza di circa 1 millimetro. Presenta estese chiazze dorsali, con una colorazione che sfiora tutte le gradazioni del marrone.
Questo animale è originario dell’emisfero australe, ma ha dimostrato di sapersi adattare in ambienti anche differenti.
Oltre alla Mesanthura romulea, nel Mediterraneo è stata segnalata anche una specie diversa, la Paranthura japonica, originaria del Pacifico. Entrambe queste specie sono state segnalate lungo le coste italiane fin dai primi anni 2000. Dopo i primi avvistamenti questi esseri viventi sono stati in grado di riprodursi rapidamente.
Trasportata dalle navi nel Mediterraneo: perché è pericolosa
I frequenti ritrovamenti di queste due specie nei porti e sugli scafi delle imbarcazioni evidenziano il ruolo determinante del traffico navale nella loro diffusione nel Mediterraneo.
La presenza del Mesanthura in Italia è stata segnalata in passato in diversi porti e isole e la recente scoperta nel porto di Gioia Tauro è attribuita proprio al trasporto delle navi mercantili.
Il ritrovamento e la segnalazione della nuova specie non indigena (Nis) rientra in una specifica attività della strategia marina finalizzata a salvaguardare l’equilibrio della biodiversità marina. Si stima che nel Mediterraneo ci siano almeno 837 specie non indigene, il 5% della biodiversità totale.
Arpacal analizza costantemente le comunità marine e utilizza il sistema di osservazione Specie Marine Aliene per valutare l’impatto di queste nuove specie sulle comunità marine esistenti. Lo studio è utile in caso si renda necessario adottare eventuali azioni mirate di contenimento contro le invasioni biologiche di organismi bentonici.
Si tratta di organismi che vivono sul fondale di oceani, mari, fiumi o laghi. Sono adattati alla vita in ambienti sedimentari e possono essere trovati in una vasta gamma di habitat, tra cui pianure fangose, fondali sabbiosi, substrati rocciosi e mangrovie.
Gli organismi bentonici possono includere una varietà di organismi come batteri, protozoi, vermi, crostacei e molluschi. Svolgono importanti ruoli ecologici, come la decomposizione dei detriti, il riciclaggio dei nutrienti e la base della catena alimentare in molti ecosistemi acquatici.