Una delle opere più enigmatiche, la “prima Monna Lisa”, è giunta a Torino, portando con sé un alone di mistero e fascino. La donna fiorentina Lisa del Giocondo, immortalata da Leonardo Da Vinci, rivive in una versione giovanile, un dipinto avvolto da 35 anni di studi approfonditi che ne hanno svelato l’autenticità e l’attribuzione al maestro rinascimentale. La mostra svela il capolavoro dal 24 novembre 2023 al 26 maggio 2024 presso la Promotrice delle Belle Arti a Torino. Un’occasione unica per immergersi nelle profondità della storia e dell’arte.
La “prima Monna Lisa” arriva a Torino: dove e quanto costa vederla
La Promotrice delle Belle Arti di Torino è pronta a ospitare la “prima Monna Lisa” in una mostra che si preannuncia come un viaggio emozionante nel passato. Il percorso espositivo, arricchito da elementi multimediali e interattivi, offre una prospettiva unica sulla giovanile figura di Lisa del Giocondo. La mostra non è solo un’opportunità per ammirare da vicino l’opera, ma anche un modo per contribuire a una nobile causa. Parte dell’incasso sarà devoluto alla Fondazione Santo Versace per il progetto “Cittadella dei Ragazzi”, un centro socio sanitario dedicato ai minori con gravi disagi psico-sociali. Sicuramente, a far discutere, è anche il costo del biglietto di ingresso di 14 euro (12 il ridotto, 6 per le scuole).
Giovanni Prelle Forneris, presidente della Società Promotrice delle Belle Arti, sottolinea l’intento della mostra di stimolare la curiosità verso l’arte e la cultura, promuovendo approfondimenti culturali e divulgazione. Joel Feldman, segretario generale della Mona Lisa Foundation, afferma che la mostra rappresenta un’opportunità per consolidare l’attribuzione del dipinto a Leonardo Da Vinci, rendendola indiscutibile. Un’occasione imperdibile per gli amanti dell’arte e per chi desidera gettare uno sguardo più attento su uno dei capolavori più iconici della storia.
La Monna Lisa di Isleworth è davvero di Leonardo Da Vinci?
La Monna Lisa di Isleworth, conosciuta anche come Earlier Mona Lisa, fa parte di una discussione accademica che ha tenuto banco per anni. Dipinta su tela anziché su tavola e di dimensioni leggermente superiori, questa variante della Gioconda del Louvre è stata oggetto di dibattiti accesi sull’attribuzione a Leonardo Da Vinci. Il dipinto, giunto in Inghilterra nel 1778, ha attraversato diverse mani prima di approdare in una collezione privata svizzera.
Il dibattito sull’autenticità ha coinvolto studiosi di tutto il mondo, con risultati non unanimi. Mentre molti accettano l’attribuzione a Leonardo, alcuni esperti, tra cui Martin Kemp, mantengono i loro dubbi. La pratica di Leonardo di dipingere due versioni dello stesso soggetto, come nel caso della Vergine delle Rocce o della Sant’Anna, alimenta ulteriori speculazioni. Il mistero si infittisce, e la mostra a Torino offre l’opportunità di esplorare le diverse teorie e prove a sostegno e contro l’attribuzione a Leonardo.
Il mistero delle Colonne disegnate da Michelangelo
L’enigma si rafforza quando esaminiamo il disegno del giovane Raffaello, risalente al 1504, che raffigura una “Monna Lisa” affiancata da due colonne, simili a quelle presenti nella Earlier Mona Lisa ma assenti nella Monna Lisa del Louvre. Copie successive della Monna Lisa, conservate in diverse gallerie, confermano la presenza delle colonne. Inizialmente, molti esperti credevano che la Gioconda originariamente contenesse queste colonne, successivamente tagliate.
Tuttavia, esami scientifici nel 2004 hanno smentito questa ipotesi, rivelando che lo strato pittorico del quadro del Louvre non era mai stato tagliato. Questa scoperta ha portato a una nuova interpretazione: il disegno di Raffaello e le copie con le colonne potrebbero essere ispirati a un’altra versione di Monna Lisa dipinta da Leonardo. Vincent Delieuvin, curatore della pittura italiana del XVI secolo presso il Museo del Louvre, suggerisce che il disegno e le copie riflettano un’altra versione perduta, mentre Frank Zöllner ritiene che indichino l’esecuzione da parte di Leonardo di un’altra opera sul tema di Monna Lisa.
In base a queste scoperte, si può concludere che Leonardo Da Vinci dipinse due opere sul tema della “Gioconda”: una, oggi al Louvre, e un’altra, ancora avvolta nel mistero, che potrebbe un giorno emergere dalla storia dell’arte.