“Ho subito un grave contraccolpo psicologico dopo aver saltato alla vigilia il primo match con Joyner, anche perché stiamo vivendo una belle époque degli sport da combattimento. Pensavo che quel treno non sarebbe più passato. Quando ho avuto la possibilità di combattere di nuovo è stata una gioia, perdere sarebbe stato veramente duro. Vivi tutte queste pressioni emotive da solo, per questo c’è molto rispetto nel nostro sport. Vincere il titolo ISKA è stata una gioia immensa anche per tutto quello che il nostro mondo sta vivendo. Oggi gli sport da combattimento non raccontano più storie di riscatto, sono aperti a tutti e offrono l’opportunità di avere una passione che ti nutre. E’ una soddisfazione vincere la stessa cintura di Van Damme che ha portato in auge la kickboxing, come hanno fatto Stallone per il pugilato e Bruce Lee”. Queste le parole di Mattia Faraoni, l’atleta romano neo campione del mondo di kickboxing ISKA