E tu lo sai chi è il predatore più antico mai esistito? Se stai immaginando un dinosauro feroce, ti sbagli di grosso. A smentirti ci pensa un team di scienziati australiani. D’altra parte il lavoro dei ricercatori è proprio quello di scoprire aspetti nuovi e incredibili del nostro pianeta, spesso mettendo in discussione ciò che sino a poco tempo prima sembrava una certezza.
Rocce datate 1,64 miliardi di anni fa sono state analizzate e sono state scoperte tracce biologiche di un organismo sconosciuto. Per quanto si trattasse di un predatore minuscoli, la sua funzione era tutt’altro che banale e scontata. Vediamo di cosa si tratta.
Chi è il predatore più antico del mondo
Si chiama Biota del protosterolo ed è stato individuato da un gruppo di ricercatori guidato da Jochen Brocks Benjamin Nettersheim, paleobiogeochimici dell’Australian National. Secondo gli esperti, è il primo predatore eucariota, cioè composto da cellule con un nucleo: l’antenato di tutte le forme cellulari odierne, essere umano compreso.
Il suo compito era quello di cibarsi dei microbi presenti negli oceani. È precedente anche “all’ultimo antenato comune eucariotico”, risalente a “1,2 miliardi di anni fa”, ha dichiarato Nettersheim.
Una scoperta notevole, che è stata possibile dopo uno studio attento sulle rocce dei corsi d’acqua di tutto il mondo, alla ricerca di steroidi come il colesterolo, un biomarcatore dei primi eucarioti. Il meccanismo di studio, però, si rivelato più complesso del previsto e sono servite diverse tecniche per “convertire i vari steroidi moderni nel loro equivalente fossilizzato”, ha spiegato Brocks.
Il mistero attorno alla nuova scoperta scientifica
Quello che incuriosisce gli esperti e gli appassionati di biologia è che non si conosce ancora l’aspetto del predatore più antico del mondo, visto che non sono stati rinvenuti i fossili degli organismi stessi. Detto questo, però, è stato possibile fare delle ipotesi dai risvolti interessanti.
Il Biota del protosterolo potrebbe essere stato il più grande e complesso dei batteri, un organismo importante nella catena alimentare della Terra. Le sue ultime tracce risalgono a circa 800 milioni di anni fa, quando alghe e funghi hanno preso il suo posto (100 o 200 milioni di anni prima la comparsa dei primi animali). E, proposito di microrganismi, ecco il nuovo virus scoperto in mare.
Questa fase si chiama Trasformazione Toniana e rappresenta una delle mutazioni più profonde della Terra. Insomma, il detto “non si finisce mai di imparare” non è mai stato più azzeccato di così.