La terrificante alluvione che ha colpito la Spagna sul finire di ottobre 2024 e che ha portato con sé morte e distruzione ha impressionato l’intero pianeta. La violenza dell’acqua è stata tanto improvvisa quanto distruttiva, non lasciando scampo alla città di Valencia e zone limitrofe.
L’eco mediatica di tale evento climatico ha contribuito a far conoscere un nuovo termine, con il quale è possibile dovremo famigliarizzare nel prossimo futuro. La DANA è la disastrosa goccia fredda che ha portato la sopra citata devastazione nella penisola iberica e ora ci si chiede se potrà colpire anche l’Italia.
Cos’è la DANA o goccia fredda e da cosa è causata
L’alluvione che ha colpito Valencia alla fine di ottobre è stata devastante, con oltre 200 morti e migliaia di persone sfollate. Le piogge torrenziali hanno causato inondazioni improvvise che hanno sommerso strade, edifici e veicoli. Nel giro di un giorno sulla città spagnola è caduta la quantità di pioggia che solitamente si registra in un anno, con molte strade che si sono trasformate in fiumi, tanto da rendere necessario l’intervento di quasi 2.000 soldati per tentare di gestire la catastrofe.
Quanto accaduto ha un nome ben preciso e viene identificato come DANA, acronimo di “Depresión Aislada en Niveles Altos”. Si tratta un fenomeno meteorologico estremo caratterizzato dalla formazione di una depressione di aria fredda a quote elevate, che si separa dal flusso principale delle correnti atmosferiche. In Italia è noto anche con la locuzione “goccia fredda”.
Le cause di questo particolare fenomeno atmosferico sono già note da tempo agli esperti. Una DANA si verifica quando un blocco di aria fredda rimane lungamente intrappolato sopra una zona specifica. L’interazione tra la massa fredda in quota e l’aria più calda e umida proveniente dal mare crea condizioni instabili, capaci di portare a precipitazioni particolarmente intense.
Può sembrare un evento raro, ma non è così. Si può verificare soprattutto in autunno, esattamente come avvenuto a Valencia. La goccia fredda, essendo isolata, tende a stazionare nella stessa area per diversi giorni. Inoltre, le regioni che si affacciano sul Mediterraneo sono quelle più a rischio.
Una DANA tende a essere più forte maggiore è la differenza di temperatura e umidità tra la massa d’aria calda e quella fredda. Per questo, la violenza dei fenomeni può crescere a causa delle attività umane e portare a veri e propri disastri climatici.
Una goccia fredda può colpire anche l’Italia?
Guardando con terrore a quanto accaduto in Spagna, è naturale chiedersi se un evento tanto distruttivo possa colpire anche l’Italia.
Nel nostro Paese eventi metereologici simili alla DANA si verificano spesso in autunno, quando l’aria più fredda proveniente dall’Europa settentrionale incontra l’aria calda e umida sopra il Mediterraneo. È esattamente quanto è accaduto in questo primo scorcio di autunno in regioni come Liguria, Sicilia e Sardegna dove, senza arrivare al disastro registrato in Spagna, i disagi dovuti alle precipitazioni non sono stati pochi. Proprio questo ciclone mediterraneo ha trovato la giusta energia dai mari ancora troppo caldi e si è spostato verso la penisola iberica causando la devastazione che tutti abbiamo visto.
L’Italia, come ben sappiamo, non è certo nuova a disastri di questa portata e si trova spesso a dover fronteggiare la furia dell’acqua. Negli ultimi due anni ci sono stati quattro alluvioni in Emilia-Romagna e in qualche modo tutti sono stati condizionati da basse pressioni presenti sulla regione, che hanno favorito eventi convettivi che si sono sommati alle precipitazioni. I quantitativi sull’Emilia sono stati molto inferiori rispetto a quanto registrato a Valencia, ma basta per indicare che nessuno può considerarsi immune da una catastrofe di tale portata.