La fine del mondo potrebbe essere davvero vicina. Nonostante siano sempre tante le profezie millantate e poi, per fortuna, mai avverate, pare che adesso ci siano degli elementi scientifici a supporto di quanto affermato. Un dettaglio che desta non poca preoccupazione, considerando l’imminenza della data. Nella fattispecie, pare sia la riproduzione eccessivamente veloce della specie umana a mettere in pericolo il pianeta e chi lo abita: si rischia, infatti, di superare le riserve alimentari disponibili.
Si tratta di un timore che aleggia nell’area sin dai tempi di Malthus, profeta vissuto a cavallo fra il 1700 e il 1800. Ed è una possibilità sostenuta anche dal fisico Heinz von Foerster, docente all’Università dell’Illinois, che si è detto molto dubbioso rispetto al fatto che non si sia vicino all’estinzione dell’umanità.
Heinz von Foerster e l’equazione del giorno del giudizio
La fine del mondo professata da Heinz von Foerster non è frutto di miti e leggende, ma di un calcolo matematico. Secondo quanto stimato attraverso la sua teoria, l’apocalisse è prevista per il 2026. Questo sempre che l’umanità riesca a evitare guerre nucleari e altri eventi catastrofici che spazzerebbero via tutto e tutti. La data “to”, che sta per “t sotto zero”, è il giorno del giudizio, quello in cui ci autoannienteremmo. E il giorno più probabile sarebbe venerdì, 13 novembre 2026.
Secondo la sua equazione, infatti, qualsiasi popolazione che aumenti a un ritmo accelerato (come sta facendo l’essere umano) è destinata a un disastro definitivo. Nemmeno la tecnologia alimentare più all’avanguardia potrebbe bloccare una curva che è destinata a diventare sempre più ripida.
Von Foerster crede che lo stile di vita dell’uomo sia sempre meno influenzato dalla natura e sempre più dalla società. Ma è proprio la gestione umana a rappresentare il pericolo maggiore, a meno che non si agisca sulle nascite e si cerchi di invertire la rotta del destino. Il fisico chiama il meccanismo di controllo “peoplo-stat” e serve a mantenere la popolazione mondiale al livello desiderato. È una precauzione che va presa quanto prima perché “domani, naturalmente, sarà più difficile, poiché il divario tra tasso di natalità e tasso di mortalità si amplia ogni minuto”, ha spiegato il fisico austriaco che ha teorizzato quando avverrà l’apocalisse.
Cosa prevede davvero la formula sulla fine del mondo
L’equazione della fine del mondo del fisico Heinz von Foerster, che però si basa sui dati demografici aggiornati al 1958, dimostra attraverso un’iperbole la presenza di una popolazione infinita nel 2026 e una immaginaria successivamente. Infatti, quando viene superato l’anno del giudizio, il numero di persone che vivono sulla Terra diventa negativo. Ecco perché si parla di anno zero.
Ci sono diversi fattori, però, che permettono di mantenere un certo grado di tranquillità rispetto al prossimo futuro. Intanto il fatto che si stia parlando, in realtà, di sovraffollamento e non di estinzione della specie. Poi non viene considerato il progresso tecnologico oppure le politiche di controllo demografico. Basti pensare che, negli ultimi decenni, la crescita della popolazione ha subito un rallentamento, soprattutto nei Paesi più sviluppati. Resta comunque una questione fondamentale. Il problema della sostenibilità globale.