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CURIOSITÀ 04 APRILE 2025

Cos’è Edible Soap, la saponetta da mangiare contro la povertà

Marta Ruggiero

Marta Ruggiero

Giornalista pubblicista e videomaker

Giornalista, videomaker, copywriter e content creator. Mi occupo di attualità, economia, politica, intrattenimento, costume e società. In passato ho lavorato in ambito televisivo. Osservo e racconto storie: penna e videocamera sono le mie fedeli compagne di viaggio.

Edible Soap è un’iniziativa inglese che nasce per combattere un problema molto serio: la povertà igienica. Più di 5 milioni di persone, infatti, nel Regno Unito, devono scegliere se comprare prodotti per mangiare oppure per curare la propria igiene personale. Il sapone commestibile vuole essere una protesta, un mezzo per sensibilizzare l’opinione pubblica che ancora non conosce una questione così diffusa.

Il progetto, sviluppato in collaborazione con il marchio di bellezza etico Goodwash, si è basato sulla produzione di un detergente edibile fatto con burro di cacao biologico, farina d’avena, olio di avocado, salsa di pomodoro, aromi di pane tostato e fagioli, paprika e sale marino celtico. L’obiettivo era creare qualcosa che funzionasse sotto la doccia, ma che fosse anche buono da mangiare.

The Edible Soap, il progetto di protesta che sa di colazione inglese

Chi acquista le saponette Edible Soap – disponibile sul sito dell’azienda produttrice – fa una donazione di 15 sterline. La somma ricavata andrà a sostegno di The Hygiene Bank, che distribuisce prodotti per l’igiene personale a tutte quelle persone che hanno un reddito tale da non potersi permettere una spesa che per molti rientra fra i bisogni di prima necessità (e quindi indispensabili e scontati).

Uno studio della Hygiene Bank ha portato alla luce come quasi l’8% della popolazione del Regno Unito viva in una condizione di povertà igienica. Si tratta di 5,3 milioni di adulti che devono scegliere fra il cibo e i detergenti per lavarsi. Una realtà che 20 milioni di persone non conoscono, nonostante si tratti di un fatto di enorme rilevanza.

Hanno aderito alla campagna di sensibilizzazione personaggi come Chantelle Nicholson, Max Coen, Melissa Thompson, Ruben Dawnay, Ana Da Costa, Chris Leach, Jay Mojaria e Max Venning. Tutti hanno creato delle ricette con The Edible Soap. Il prossimo passo che le organizzazioni del settore si aspettano dal governo è la rimozione dell’IVA del 20% sul sapone.

“Con il sostegno pubblico, possiamo lavorare per un futuro in cui tutti abbiano accesso agli elementi essenziali per l’igiene necessari per la salute, la speranza e le opportunità – ha detto Ruth Brock, Ceo di The Hygiene Bank – Questa campagna ci ha fornito una piattaforma preziosa per informare le persone di un problema di cui non erano a conoscenza e amplificare la nostra richiesta di un’azione politica immediata esortando il governo a rimuovere l’IVA dal sapone, rendendolo più accessibile a tutti”.

Cos’è la povertà igienica e chi colpisce

La povertà igienica è una condizione per la quale non si hanno le risorse economiche per comprare prodotti atti alla pulizia e alla cura della persona. Se oltre 5 milioni di inglesi conoscono gli effetti del non lavarsi, anche in Italia la situazione non è delle migliori. Nel nostro Paese, le famiglie che si trovano in difficoltà sono fra l’1% e il 10% della popolazione.

Otto italiani su 10 affermano di conoscere il tema, ma solo il 15% lo ha approfondito e si tratta soprattutto di giovani sensibili alle tematiche ambientali. Tra le principali conseguenze della povertà di igiene, solo un italiano su due si rende conto del pericolo di essere emarginati socialmente. Soltanto un italiano su tre, invece, comprende le possibili conseguenze in termini di salute. A incidere sono anche fattori endogeni che sono generati dall’interazione fra pari. Fra questi ci sono il bullismo, per il 32% degli intervistati, e la conseguente mancanza di autostima, per il 44%.

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