“L’Italia è il Paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze e i miei orizzonti. Qui ho imparato il mio mestiere di imprenditore. Qui ho anche appreso la passione per la libertà. Ho scelto di scendere in campo e di occuparmi della cosa pubblica perché non voglio vivere in un Paese illiberale, governato da forze immature e da uomini legati a doppio filo a un passato politicamente ed economicamente fallimentare. Mai come in questo momento l’Italia, che giustamente diffida di profeti e salvatori, ha bisogno di persone con la testa sulle spalle e di esperienza consolidata, creative ed innovative, capaci di darle una mano, di far funzionare lo Stato”. Con queste parole nel gennaio del 1994 Silvio Berlusconi annunciava agli italiani l’ingresso in politica, dando inizio a quella che viene comunemente definita come Seconda Repubblica.