L’estate porta con sé la voglia di partire e staccare la spina dalla routine, soprattutto quella lavorativa. Il digital detox fa parte di questo processo, che ci vede sempre incollati a smartphone e computer. Questo però non avviene solo in ambito professionale, ma anche personale. Ecco come fare per disintossicarsi dalla tecnologia e tornare rigenerati.
Vacanze digital detox per gli italiani: il sondaggio
Le vacanze, mai come nel 2023, devono essere prenotate e vissute all’insegna del digita detox. Diversi sono gli studi che dimostrano quanto faccia male a mente e corpo non staccarsi mai da cellulare e pc, ma la ragione di questo fenomeno che dilaga è legata più a un bisogno che sentono le persone, arrivate stanche e stressate alle ferie.
Tutti vogliono prendersi una pausa dalla tecnologia e riscoprire dinamiche e abitudini antiche, improntate al contatto con la natura e alla ricostruzione di rapporti umani autentici.
Secondo un sondaggio, il 41% di un campione di 10mila viaggiatori provenienti da diverse parti del mondo ha la necessità di abbassare il livello di stress. Il 39% desidera dimenticarsi del lavoro, il 33% ha bisogno di un periodo di digital detox e il 31% di allontanarsi dai rapporti quotidiani.
La fascia più interessata al distacco dalla tecnologia è quella dei giovani dai 18 ai 24 anni: il 42%. Gli italiani fra i 25 e i 34 anni (il 48%) invece hanno bisogno di prendere una pausa dal lavoro.
Cosa significa digital detox e perché è difficile farlo
Con l’espressione digital detox si intende un periodo di tempo in cui ci si disconnette da tutto quello che è tecnologico e digitale, social network in primis. Il fine è quello di riprendere i contatti con una vita più sana e lenta e, secondo la letteratura in merito, ci sono due approcci possibili.
- Filoamericano, che prevede al disconnessione per qualche giorno.
- Mediterraneo, che prevede una pausa più lunga e mira a comprendere come si possa fare per prendere il meglio dalla tecnologia e usarla in maniera corretta.
In tutti i casi, si sottolineano le cattive abitudini legate a una fruizione spasmodica dei dispositivi digitali e l’esigenza di disintossicarsi. Si tratta di pratiche diffuse e legate a fobie come la FOMO, la “paura di perdersi qualcosa” e l’incapacità di staccare lo sguardo dallo schermo del proprio smartphone.
Ma da cosa dipende questa difficoltà? Secondo gli esperti, dipende dalla predisposizione del cervello umano di rispondere agli stimoli che cambiano rapidamente. Come in passato si reagiva alle minacce esterne e concrete senza abbassare mai la guardia, oggi non ci si perde nessuna delle informazioni che si ricevono continuamente per lo stesso meccanismo di stimolo-risposta.
Si tratta di abitudini che lasciano il segno sia a livello mentale che fisico, ed ecco perché è importante trovare metodi e strumenti per disintossicarsi.
- Avere la giusta motivazione.
- Darsi un tempo limitato.
- Programmare le giornate analogiche.
- Godersi la pausa.
- Tornare online gradualmente.
Il consiglio più drastico è di prenotare una vacanza nei cosiddetti digital detox hotel, dove è vietato utilizzare qualsiasi tipo di dispositivo tecnologico.
In alternativa si può chiedere il supporto di assistenti digitali integrati negli smartphone che ci ricordino quando è il caso di prendersi una pausa da lavoro, social e quant’altro. Esistono anche delle app che fanno un plan per trovare il giusto equilibrio fra connessione e disconnessione.
Ecco che in questo modo tutto sembra alla portata di tutti e non fa più paura. Il digital detox non è solo necessario, ma fattibile: provare per credere.