L’Escherichia coli, specie di batterio più nota del genere Escherichia, costituisce parte integrante della normale flora intestinale. Ma, nonostante molti suoi ceppi siano innocui, ne esistono alcuni che mettono a rischio la nostra salute, causando crampi addominali, vomito e diarrea con sangue.
L’infezione da E. coli può provenire da acqua o cibo contaminati, soprattutto da frutta e verdura consumati crudi, ma anche da latte non pastorizzato e carne non cotta. Può risultare estremamente pericolosa, soprattutto per bambini piccoli e anziani, che possono sviluppare una forma di insufficienza renale grave. Occorre sapere che nessun medicinale è in grado di proteggere dall’E. coli. Tuttavia, è sensibile al calore, perciò, la cottura dei cibi permette di neutralizzarla.
Per non incappare nell’infezione: evitate cibi potenzialmente rischiosi; lavate accuratamente gli alimenti crudi prima di consumarli; lavate bene gli utensili da cucina con acqua calda e sapone, prima e dopo il contatto con alimenti e carne crudi; utilizzate contenitori diversi per ogni alimento; lavatevi bene le mani prima di cucinare, dopo essere andati in bagno e dopo aver toccato animali.
Per quanto riguarda il trattamento, l’E. coli è suscettibile a diversi antibiotici e, nella maggior dei casi meno gravi, è sufficiente la singola somministrazione di uno di questi. Ovviamente la scelta del farmaco più adatto e della durata del trattamento variano a seconda della storia clinica del soggetto colpito e dai risultati degli esami condotti sull’urina, primo fra tutti l’antibiogramma.
Fonte: Humanitas