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CURIOSITÀ 09 MARZO 2022

Chi è il patriarca nella chiesa ortodossa russa

Il conflitto in Ucraina sta continuando e sotto i bombardamenti e i continui attacchi russi, spunta la figura controversa del patriarca della chiesa ortodossa Cirillo I. Le sue dichiarazioni a favore del conflitto in ucraina hanno fatto il giro del mondo.

Cirillo I, il capo della chiesa ortodossa

Vladimir Michajlovič Gundjaev (Cirillo I), è nato a Leningrado (oggi San Pietroburgo) nel 1946. Cresciuto da una famiglia molto religiosa, Vladimir, ha intrapreso il cammino della fede nel 1965, studiando teologia presso l’Accademia teologia di San Pietroburgo. Dopo la sua ordinazione, inizia la sua carriera ecclesiastica come primo segretario di Nikodim Rotov, metropolita di Leningrado. Nel marzo 1976 viene nominato vescovo di Vyborg e arcivescovo l’anno seguente. Nel 1991, il patriarca Alessio II nomina Vladimir metropolita di Mosca, membro permanente del Santo sinodo della chiesa ortodossa una delle cariche più alte per i cristiani ortodossi. Alla morte del vecchio patriarca, Alessio II, nel 2008 il sinodo della Chiesa ortodossa, elegge Vladimir come nuovo patriarca di Russia e di tutte le Russie.

L’operato di Cirillo I nella chiesa ortodossa

Cirillo I è considerato uno dei principali autori, nella redazione della dottrina sociale della Chiesa ortodossa russa. Dottrina che definisce i rapporti tra la chiesa ortodossa e lo Stato russo . Il documento definisce il comportamento e le posizioni della Chiesa ortodossa nei confronti di tutte le tematiche etiche e sociali della vita.

Nel 2016, Cirillo I incontra Papa Francesco a Cuba, in quello che sarà un incontro storico per i due capi della chiesa. Era infatti dal grande scisma d’oriente del 1054 che un patriarca ortodosso non incontrava un capo delle Chiesa cristiana.

Per anni il patriarca russo ha ribadito le sue posizioni contro lo stile di vita occidentale e contro “l’imperialismo americano”. Nel clima sempre più teso della guerra russo-ucraina Cirillo I, che ha sempre tenuto una posizione moderata e defilata, durante l’omelia, di domenica 6 marzo 2022, ha appoggiato l’invasione dell’esercito russo in Ucraina, definendola “giusta” perché andrebbe a contrastare la lobby gay, frutto dell’occidente.

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