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CURIOSITÀ 26 FEBBRAIO 2025

Il Papa convoca il concistoro: cos'è, a cosa serve, chi partecipa

Papa Francesco, che si trova ricoverato al Gemelli di Roma, “ha deciso di convocare un Concistoro che riguarderà le prossime canonizzazioni”. A dirlo è il consueto bollettino che, dalla sala stampa della Santa Sede, viene diramato per aggiornare il mondo intero circa le condizioni di salute del Pontefice.

Nello specifico, durante un’udienza del 25 febbraio 2025, concessa al Segretario di Stato – il cardinale Pietro Parolin – e al Sostituto per gli Affari Generali – monsignor Edgar Pena Parra – Bergoglio ha autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare i decreti in merito a cinque servi di Dio e due Beati. Ed proprio per i due beati che verrà convocato un Concistoro, durante il quale verranno annunciate le date delle canonizzazioni.

Cos’è il concistoro e chi partecipa

Concistoro – dal latino consistĕre – vuol dire “stare in piedi” e indica un’assemblea. Esiste dai tempi dell’imperatore e ha subito diverse evoluzioni negli anni. Il consiglio, secondo il diritto canonico della Chiesa cattolica, può essere ordinario e straordinario. Il primo viene indetto quando il Papa ha la necessità di consultare i cardinali su qualche questione importante, ma nella norma, oppure per portare a compimento atti di solennità. Il secondo si celebra in casi particolari, e vengono convocati tutti i porporati.

Al concistoro pubblico prendono parte almeno i cardinali che si trovano a Roma. Inoltre, sono ammessi anche altri ecclesiastici e laici. Il ruolo dei porporati è quello di collaborare e consigliare il Santo Padre nella gestione della Chiesa. È lo stesso Papa a nominare e creare i cardinali che formano il Sacro collegio o Collegio cardinalizio. Sinora Bergoglio ha indetto 10 concistori.

  • 22 febbraio 2014, con 19 cardinali.
  • 14 febbraio 2015, con 20 cardinali.
  • 19 novembre 2016, con 17 cardinali.
  • 28 giugno 2017, con 5 cardinali.
  • 28 giugno 2018, con 14 cardinali.
  • 5 ottobre 2019, con 13 cardinali.
  • 28 novembre 2020, con 13 cardinali.
  • 27 agosto 2022, con 20 cardinali.
  • 30 settembre 2023, con 21 cardinali.
  • 7 dicembre 2024, con 21 cardinali.

C’è una differenza fra cardinali elettori e non. I primi possono essere al massimo 120, secondo quanto stabilito da Paolo VI, sono quelli che – con un’età inferiore agli 80 anni – hanno il diritto a prendere parte al Conclave nel caso ci fosse la necessità di eleggere un nuovo pontefice. I secondi fanno comunque parte del Sacro Collegio ma, una volta compiuti gli 80 anni di età, non possono più partecipare alla riunione che stabilisce il successore del Papa.

Quali sono i compiti del concistoro

Il concistoro, che altro non è che una riunione formale del Collegio cardinalizio, viene quindi indetto per prendere decisioni di un certo rilievo. Rappresenta anche un momento di confronto su tematiche di rilevanza mondiale e, in questo frangente, vengono affrontate le cause di canonizzazione.

Con la riforma di Paolo VI, nel 1969, il concistoro viene indetto anche per eleggere i nuovi cardinali. In questo modo, diventa non soltanto un momento di scambio politico, ma un vero e proprio rito liturgico. Sino al Concilio Vaticano II, l’elezione dei nuovi cardinali prevedeva tre diversi concistori.

  • Segreto, durante il quale il Papa elencava i nomi dei neoeletti.
  • Pubblico, quando veniva data loro la berretta con cui venivano insigniti del titolo cardinalizio.
  • Imposizione del galero, il cappello da cardinale.

Per comprendere l’importanza di tale evento, basti pensare che Benedetto XVI ha indetto un concistoro anche per discutere il ritiro anticipato e la rinuncia alla carica di pontefice. Adesso, se ne parla durante il ricovero del Papa.

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