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CURIOSITÀ 25 APRILE 2025

Il “wormhole” di sardine che sembra un portale dimensionale

Un “wormhole” di sardine, un’apneista in perfetta armonia con la natura e uno scatto eseguito con la tempistica perfetta. Sono questi gli ingredienti che, miscelati tra loro, hanno creato qualcosa che assomiglia a un portale dimensionale.

Questo è il risultato di un’immersione mozzafiato al largo della costa di Moalboal nelle Filippine, dove una esperta subacquea si è trovata circondata da milioni di sardine in movimento, in grado di formare un vero e proprio tunnel vivente. A immortalare la scena è stato il fotografo Benjamin Yavar, che ha raccontato la magia di quel momento e la sfida per catturarlo.

Il fenomeno naturale della corsa delle sardine a Moalboal

Quello che appare come un “wormhole” sottomarino, un cunicolo spazio-temporale che pare proiettare verso un’altra dimensione, è in realtà un fenomeno ben noto ai biologi marini e del tutto naturale.

Si tratta della corsa delle sardine, un’impressionante migrazione di massa durante la quale milioni di questi piccoli pesci si spostano verso acque più fredde, in genere per motivi riproduttivi.

Nelle Filippine e più precisamente a Moalboal questo evento avviene regolarmente e richiama subacquei e fotografi da tutto il mondo. I banchi di sardine possono estendersi anche per 8 chilometri e, secondo gli esperti, la loro massa combinata può rivaleggiare con quella della celebre migrazione degli gnu in Africa orientale.

Il loro movimento sincronizzato crea forme fluide e spettacolari, come voragini o spirali, che affascinano sia gli appassionati di biologia marina che chi cerca scatti fuori dal comune. Oltre, naturalmente, a tutti coloro i quali possano ammirare quegli scatti, comodamente seduti sul divano di casa.

Le immagini mozzafiato di Jay Ann Vega e Benjamin Yavar

Durante un’immersione, la subacquea Jay Ann Vega si è ritrovata al centro di una di queste spettacolari formazioni. Mentre i pesci si disponevano come a formare un tunnel, Vega ha nuotato al centro della scena. L’effetto ottico, colto perfettamente dall’obiettivo di Benjamin Yavar, è stato straordinario e ha regalato immagini mozzafiato. Sembrava davvero di assistere all’apertura di un portale marino verso una nuova dimensione. Non è certo la prima volta che un sub si trova a gestire un incontro ravvicinato con una creatura marina, ma ogni volta l’effetto è stupefacente.

Il fotografo 37enne ha raccontato che la scena è stata il frutto di ore di lavoro in acqua, alla ricerca della luce ideale e della composizione perfetta. Insomma, nulla è stato lasciato al caso. “Jay è entrata nell’inquadratura creando una composizione surreale”, ha dichiarato Yavar. La sfida più grande è stata conciliare le necessità della fotografia subacquea con le esigenze dell’apnea, riuscendo a gestire l’attrezzatura e la respirazione in assenza di bombole. Oltre alla fotografia artistica, Yavar è anche un istruttore certificato di apnea e detiene record continentali in diverse discipline di immersione. La sua esperienza gli consente di avvicinarsi alla fauna marina senza disturbare l’ambiente circostante.

Il fotografo ha voluto cogliere non solo l’estetica del momento, ma anche la connessione profonda tra l’essere umano e la natura. Yavar mira a sensibilizzare il pubblico sull’importanza della conservazione degli oceani, utilizzando la fotografia come strumento per ispirare la protezione degli ecosistemi marini: “Sapere che le mie immagini possono ispirare le persone ad apprezzare la bellezza dell’oceano e a proteggerlo è stata la parte più gratificante”, ha concluso Yavar, lanciando un messaggio potente, racchiuso in uno scatto capace di lasciare senza fiato, proprio come fossimo tutti sott’acqua.

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