Chi è genitore lo sa: andare al ristorante con i figli piccoli non è sempre un’impresa semplicissima. I bambini mal si adattano alle regole di convivenza civile proprie di luoghi del genere. Star seduti al tavolo, magari per ore, senza poter giocare è vista come una tortura. Per questa ragione spesso, all’interno dei ristoranti, assistiamo a scene di bambini indisciplinati che sfuggono al controllo di mamma e papà, scorrazzando liberamente tra i tavoli.
Per l’Istituto Italiano di Studi Transdisciplinari i bambini italiani sono i più maleducati d’Europa.
Tra clienti infastiditi e genitori che minimizzano, la situazione potrebbe migliorare seguendo alcune regole comportamentali.
Le 10 regole di comportamento per i bambini in ristorante
Il mondo dei ristoranti è spesso fatto di classifiche, soprattutto associate alla qualità del cibo o alle preferenze degli avventori. Basti pensare alla recente graduatoria che ha decretato il piatto più buono del mondo.
Quando parliamo di educazione, sarebbe buona norma seguire delle semplici regole per un bambino educato. Dopotutto al ristorante non si va per urlare e correre, schivando camerieri che volteggiano intorno ai tavoli.
Innanzi tutto forchetta e coltello si usano per portare il cibo alla bocca e non viceversa. Se le stoviglie sono difficili da impugnare, si può ricorrere al “chopstick hack”: un tappo di sughero o un pezzetto di carta arrotolato e fissato con un elastico a un paio di bacchette cinesi.
Può capitare una pietanza non sia gradita: l’importante invitare il bambino ad assaggiare tutto prima di rifiutarlo, senza cadere in isterismi.
Anche l’uso di sedie e seggioloni non deve essere improprio: dondolarsi non è solo inopportuno, ma evita anche spiacevoli incidenti.
Altro aspetto importante riguarda il ringraziamento dovuto ai camerieri così come ricordarsi che il cibo va rispettato, senza sprechi: bustine di zucchero, stuzzicadenti, oliera e bottiglie fanno parte della tavola, ma non sono giocattoli.
Spesso i bambini tendono a parlare o ridere con la bocca piena: un buon suggerimento per evitare che ciò accada è informare il bambino della pericolosità di tale abitudine, in quanto si rischia il soffocamento.
È bene che quando si mangia insieme al ristorante (ma non solo lì), l’elettronica resti spenta. Smartphone e tablet sono per molti genitori una carta da giocare per la quiete, ma non si tratta di una carta vincente.
Infine, se un bambino piange al ristorante spesso è per stanchezza. Obbligare un bambino a un pranzo interminabile è una crudeltà. In tal senso molti genitori dovrebbero evitare di stravolgere le abitudini quotidiane, chiedendosi se il ristorante sia il luogo adatto per loro figlio, soprattutto in taluni orari.
Il decalogo per i genitori dei bambini “maleducati” in ristorante
Molte delle precedenti regole valgono tanto per i figli quanto per i loro genitori. Ci sono però alcuni suggerimenti dedicati specificatamente a questi ultimi.
I genitori che tengono pulita la tavola danno il buon esempio al resto della famiglia. Quando arriva il momento di ordinare le pietanze il genitore ben educato ordinerà per i figli cercando di trovare una soluzione che soddisfi i piccoli ospiti, ma che al tempo stesso non aggravi il servizio di cucina.
È importante rispettare l’orario di prenotazione e mai presentarsi quindici minuti prima della chiusura della cucina. Segno di grande rispetto è evitare di spostare tavoli e sedie senza chiedere al personale, solo per stare più comodi.
Più in generale, molto spesso se un bambino è maleducato lo si deve in primis ai genitori: i più piccoli ci guardano, ci imitano. Le buone maniere a tavola devono dunque partire da casa.
Resta il fatto che fare il genitore è un mestiere molto complicato. Giudicare ad ogni occasione è tanto irrispettoso quanto i comportamenti che tendiamo a additare come sconvenienti. Alla base del rispetto, dopotutto, vi è anche la comprensione delle situazioni e il sacrosanto diritto di una famiglia con prole di concedersi una serata al ristorante.