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CURIOSITÀ 26 AGOSTO 2021

Asteroide Bennu: potrebbe davvero colpire la Terra?

L’orbita di un asteroide con un diametro di 490 metri un giorno potrebbe incrociare quella del nostro pianeta: si tratta di 101955 Bennu, un asteroide del gruppo Apollo scoperto nel 1999 e da allora tenuto sempre sott’occhio dai ricercatori della Nasa. Ora, con un nuovo studio, l’agenzia spaziale americana ha determinato quale potrebbe essere l’ipotetica data dell’impatto.

La data e le percentuali dell’impatto con la Terra

I ricercatori del Centro studi sui Near-Earth Object (Neo) della Nasa, guidati dall’italiano Davide Farnocchia, nello studio pubblicato sulla rivista Icarus hanno ricalcolato la probabilità che nei prossimi 300 anni l’asteroide Bennu possa colpire la Terra. Sfruttando dati di tracciamento di precisione forniti dalla sonda Osiris-REx, i ricercatori sono riusciti a ridurre le incertezze relative alla futura orbita dell’asteroide Bennu.

In particolare, lo studio evidenzia come l’avvicinamento alla Terra di Bennu inizierà nel 2135. Da quel momento in poi, diventa difficile fare calcoli esatti, perché gli scienziati della Nasa non sanno con precisione quanto la gravità del nostro pianeta altererà il percorso del corpo celeste intorno al sole. Secondo i modelli matematici usati nello studio, la probabilità di impatto fino all’anno 2300 è di circa 1 su 1.750, ossia lo 0,057%. Inoltre, ricercatori hanno calcolato il singolo giorno con la più alta probabilità di impatto: si tratta del 24 settembre 2182, con lo 0,037% di possibilità, pari a 1 su 2700.

Per calcolare esattamente dove l’asteroide si troverà nel momento in cui sarà più vicino alla Terra nel 2135, il gruppo di Farnocchia ha valutato i vari tipi di forze che possono influire sulla sua orbita mentre gira intorno al Sole, che a sua volta, con la sua luce, calore e forza di gravità ha un effetto importante.

Anche se è molto basso il rischio che Bennu colpisca la Terra, rimane comunque uno dei due asteroidi più pericolosi conosciuti nel Sistema solare, insieme a 1950 DA. Da due anni, infatti, è stato tenuto sotto controllo dalla sonda Osiris-Rex, che lo ha osservato da vicino raccogliendo campioni e informazioni sulle sue dimensioni, forma, massa e composizione, monitorandone anche direzione e traiettoria.

I campioni raccolti, circa 60 grammi, si trovano ora in una capsula che arriverà sulla Terra il 24 settembre 2023. Dante Lauretta, responsabile scientifico della missione, ha così commentato: “I dati orbitali raccolti con Osiris-Rex ci hanno aiutato a calcolare meglio le possibilità di impatto di Bennu nei prossimi 200 anni e gli asteroidi potenzialmente pericolosi”.

Insomma, sembra che le probabilità che Bennu si schianti sulla terra siano basse, ma sicuramente gli scienziati continueranno a tenerlo d’occhio, fino a quando si escluderà in ogni modo la sua pericolosità.

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