Tim va giù in Borsa nei giorni in cui è sponsor di Sanremo 2025: cede dopo le ipotesi sul risiko delle tlc
Tim crolla in Borsa durante i giorni di Sanremo 2025: il motivo del ribasso è in un prossimo scambio azionario con Poste, gli scenari futuri
Forte ribasso in Borsa di Tim. L’azienda che è sponsor in questi giorni di Sanremo 2025 cede dopo le ipotesi sul risiko delle telecomunicazioni. A Piazza Affari, Tim è scesa del 6,6% arrivando a 0,28 euro dopo aver toccato, nella giornata precedente, quota 0,35 euro. Sul titolo impattano le voci di un imminente operazione con Poste e che potrebbe coinvolgere anche Iliad.
- Tim crolla in Borsa durante Sanremo 2025
- Il motivo del ribasso
- L'obiettivo dell'operazione
- I piani di Tim
Tim crolla in Borsa durante Sanremo 2025
Sprofonda in Borsa il titolo di Tim che scende del 6,6%, arrivando a 0,28 euro. Il peggioramento arriva dopo il capital market day e deve la sua causa alle ipotesi sul risiko delle tlc.
È alle porte infatti uno scambio azionario tra i Cda di Poste e Cassa depositi e prestiti. Poste darebbe a Cdp la sua quota in Nexi in cambio della partecipazione della Cassa in Tim. Secondo le indiscrezioni dei quotidiani specializzati, a Poste andrà il 9,8% di Tim, mentre a Cassa depositi e prestiti il 3,8% di Nexi più una componente in denaro.
Fonte foto: Fromsmash
Il motivo del ribasso
Si tratta dunque di giornate tribolate per Tim il cui titolo aveva già toccato quota 0,35 euro prima di scendere ancora, anche al -7% e fino a 0,28, risultando essere la peggiore tra le blu chip del FTSE MIB.
Dopo aver raggiunto i massimi da un anno, sono scattate le vendite, un movimento tecnico, tipico del venerdì, come spiegato da un trader a Reuters.
Tim e il mercato dunque fanno i conti con l’ipotesi dello scambio tra la partecipazione di Poste Italiane con quella posseduta da Cdp nel capitale di Telecom Italia.
L’obiettivo dell’operazione
Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, nel weekend si terranno i consigli di amministrazione di Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti che dovranno approvare lo scambio azionario, un’acquisizione e relativa cessione che si stima valga circa 450 milioni.
L’operazione Poste su Tim e l’alleanza che potrebbe nascere ha come obiettivo quello di creare sinergie sul piano commerciale e sul comparto mobile ma potrebbe presto spingersi anche sul mercato dell’energia.
E non è tutto perché in essa potrebbe rientrare anche Iliad cui Tim guarda per il consolidamento.
I piani di Tim
Prima che le voci dello scambio si facessero ancora più forti, l’ad Pietro Labriola aveva parlato così dei risultati del Gruppo nella presentazione del nuovo piano industriale di Telecom.
“Oggi Tim è un’azienda efficiente con un bilancio solido e flessibilità strategica e una forte generazione di cassa che consente di ripristinare la remunerazione degli azionisti. Il 2024 è stato un anno di trasformazione, per il terzo anno consecutivo è stata raggiunta la guidance per l’intero anno. Siamo oggi una società diversa e siamo in controllo del nostro futuro, è stato fatto quanto ritenuto impossibile sino a tre anni fa”, ha detto l’amministratore delegato.
“Per il consolidamento gli unici due possibili obiettivi sono Iliad o Poste: noi lo abbiamo detto dal 2022. Io non ho preferenze specifiche, quel che conta è continuare a dare risultati senza essere distratti da qualcosa che succede fuori”, ha chiosato in vista dei movimenti per il prossimo futuro.
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