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Strage del bus di Avellino, l'ex ad di Aspi Giovanni Castellucci si è costituito in carcere: sconterà 6 anni

Si è costituito Giovanni Castellucci, ex amministratore delegato di Autostrade per l'Italia: per la strage di Monteforte Irpino sull’A16 Napoli-Canosa sconterà 6 anni di carcere

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Si è costituito in carcere Giovanni Castellucci, ex ad di Aspi, dopo la condanna definitiva a 6 anni per disastro e omicidio colposi per la strage del bus di Avellino del 28 luglio 2013. Nell’incidente morirono 40 persone, precipitando dal viadotto dell’Acqualonga a Monteforte Irpino. Ma Castellucci è imputato anche a Genova per la strage del ponte Morandi.

Undici condanne per la strage del bus di Avellino

“È pronto a costituirsi, attendiamo l’ordine di carcerazione”, avevano detto i difensori di Castellucci subito dopo la lettura della sentenza di condanna avvenuta venerdì 11 aprile. Sentenza che, però, i legali bollavano come “incomprensibile”.

Oltre a Giovanni Castellucci, per la strage di Monteforte Irpino sull’A16 Napoli-Canosa sono state ritenute colpevoli altre undici persone con condanne che vanno dai tre ai nove anni.

11/11/2020 – Giovanni Castellucci, ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, nello studio di Porta a Porta di fronte a un plastico del ponte Morandi di Genova

I condannati a vario titolo sono ex manager e dipendenti di Aspi, una dipendente della motorizzazione civile di Napoli e il proprietario del bus.

Giovanni Castellucci si dimise dalla carica di ad di Atlantia nel settembre del 2019 con una buonuscita da 13 milioni di euro.

Le motivazioni della sentenza

Le motivazioni della sentenza non sono ancora state depositate e, dunque, non si conoscono. Ma è possibile ipotizzare che la Cassazione, che ha sposato la linea della Corte d’Appello, abbia ritenuto carente lo stato dei guardrail posizionati sul viadotto dove avvenne la strage.

I guardrail avrebbero dovuto trattenere l’autobus impedendo che precipitasse nella scarpata.

Condannato il proprietario dell’autobus

Oltre all’ex ad Giovanni Castellucci, si è costituito anche il proprietario del bus precipitato, Gennaro Lametta.

I vertici di Aspi sono stati condannati per lo stato di quel tratto autostradale, mentre per lo stato del bus sono stati condannati il proprietario, come detto, e una dipendente della motorizzazione: il pullman, è stato accertato, aveva un certificato di revisione non regolare.

Il Corriere della Sera riporta uno sfogo di Lametta: “L’autobus precipitò a causa di trent’anni di mancata manutenzione dei new jersey da parte di Autostrade e la causa della distacco della trasmissione non fu una mia trascuratezza ma un sovraserraggio dei perni causato da un errore umano non certo mio, ma dei meccanici dell’officina autorizzata dove portai il bus prima del tragico incidente”.

Fonte foto: IPA

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