Putin annuncia la tregua di Pasqua tra Russia e Ucraina: 30 ore senza guerra, ma i dubbi restano
Putin proclama una tregua unilaterale per Pasqua in Ucraina, ma accusa Kiev di violazioni. La mossa è vista come test politico dagli analisti
Una tregua unilaterale per la Pasqua ortodossa: è la decisione comunicata dal presidente russo Vladimir Putin, in un messaggio diretto al comando militare e alla comunità internazionale. La sospensione della guerra è prevista dalle 18 di sabato 19 aprile (le 17 in Italia) fino alla mezzanotte di domenica 20 aprile (le 23 italiane). Putin ha avvertito che le truppe russe dovranno comunque restare pronte a rispondere a eventuali provocazioni da parte dell’Ucraina.
- Tregua tra Russia e Ucraina
- Le mosse diplomatiche e l’ombra degli Usa
- L’esperienza diplomatica russa in campo
Tregua tra Russia e Ucraina
Come riporta Ansa, Putin ha definito la tregua come un test sulla reale disponibilità dell’Ucraina a negoziare, sottolineando che il cessate il fuoco rappresenta un segnale di apertura verso un possibile processo di pace.
“Vedremo se il regime di Kiev ha davvero intenzione e capacità di rispettare gli accordi”, ha detto.
Fonte foto: ANSA
Volodymyr Zelensky
L’annuncio della tregua è arrivato poche ore dopo che l’esercito russo ha rivendicato la conquista della cittadina di Shevchenko, nel Donetsk, zona strategica per le sue risorse minerarie. Un contesto che rende ancora più ambigua la natura della tregua, vista da molti osservatori come una mossa di facciata.
Le mosse diplomatiche e l’ombra degli Usa
La tregua arriva in un momento di intensi scambi diplomatici, soprattutto con gli Stati Uniti. Putin ha recentemente mostrato apertura nei confronti di Donald Trump, affermando che “se nel 2020 non gli avessero rubato la vittoria, forse non ci sarebbe stata questa crisi”.
Secondo fonti vicine al Cremlino, la Russia starebbe cercando di “diversificare” i negoziati, spostando l’attenzione su altri dossier – economici e geopolitici – per diluire il peso della questione ucraina.
Mosca starebbe adottando una strategia dilatoria, frammentando il dialogo con tregue parziali e proposte settoriali.
L’esperienza diplomatica russa in campo
Molti analisti vedono la diplomazia russa giocare su un doppio registro: promesse pubbliche e pressioni nei colloqui riservati.
Il Cremlino alterna figure più concilianti, come Kirill Dmitriev – esperto di finanza e ben introdotto negli ambienti americani – a negoziatori “duri” come Grigory Karasin e Sergei Beseda, volti noti dell’apparato estero e dell’intelligence.
Secondo il sociologo Igor Eydman, la Russia si muove come un gatto con il topolino, cercando di far passare l’Ucraina come un problema secondario e incanalando gli Stati Uniti verso accordi economici più ampi. Ma la vera posta in gioco resta il Donbass, dove la guerra continua.
