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CRONACA NERA

Omicidio Davide Carbisiero in un bar a Cesa, fermato un minore gravemente indiziato: si indaga sul movente

Omicidio a Cesa: fermato un minore per la morte di Davide Carbisiero. Ucciso a colpi di pistola, si indaga sul movente

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Giorgia Bonamoneta

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, si concentra sulla politica e la geopolitica, scrive anche di economia e ambiente. Laureata in Editoria e Scrittura presso La Sapienza di Roma, ha iniziato a scrivere per una testata impegnata sui diritti civili, prima di lavorare in diverse testate di attualità.

Svolta nell’omicidio di Davide Carbisiero, il 19enne ucciso a colpi di pistola in una sala slot a Cesa, in provincia di Caserta. I carabinieri hanno fermato un minore, ritenuto gravemente indiziato del delitto. Si indaga sulle cause, mentre resta da chiarire il movente.

Omicidio Davide Carbisiero: i fatti

È stato trovato all’alba di domenica 13 aprile il corpo senza vita di Davide Carbisiero, 19 anni, ucciso all’interno di una sala slot collegata a un bar in via Atellana, a Cesa vicino Caserta.

A scoprirlo è stato un dipendente del bar, recatosi ad aprire il locale. Il giovane era riverso in un’area di passaggio tra i due ambienti, colpito da almeno tre colpi di pistola, uno dei quali alla giugulare.

In foto i momento dopo il ritrovamento del corpo di Davide Carbisiero

Carbisiero, incensurato e originario di Succivo, era passato poco prima dalla casa della fidanzata, prima di recarsi nel locale, aperto h24. Si sospetta che al momento del delitto vi fossero altri presenti, poi fuggiti.

Fermato un minore

Nelle ore successive al delitto, le indagini dei carabinieri del Gruppo di Aversa si sono concentrate sulla possibilità di un regolamento di conti tra giovanissimi. Una pista che ha portato al fermo di un ragazzo minorenne, accusato di essere l’autore materiale dell’omicidio.

Il giovane è stato trasferito presso il Centro di Giustizia Minorile di Napoli, in attesa dell’udienza di convalida. Secondo quanto emerso, l’arma avrebbe colpito mortalmente Carbisiero al collo. I filmati delle telecamere di sorveglianza e i bossoli rinvenuti a terra sono al vaglio degli investigatori e rappresenterebbero prove forti contro il giovanissimo.

Manca il movente

Sebbene inizialmente si fosse ipotizzato un legame con la criminalità organizzata, tanto da coinvolgere anche la Direzione investigativa antimafia, l’ipotesi più accreditata è quella di uno scontro tra bande giovanili.

Le indagini, però, restano aperte in tutte le direzioni. Infatti è ancora da chiarire il movente dell’agguato. Non si esclude neanche la pista legata al consumo o al piccolo spaccio di droga.

La comunità però non si spiega l’assassinio di un ragazzo senza precedenti penali, proveniente da una famiglia senza legami noti con ambienti criminali. Anche per questo le indagini risultano più difficili.

Fonte foto: ANSA

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