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L'accusa di Nicolò Fagioli sul caso scommesse illegali, lo sfogo: "Accanimento, ora chiedo rispetto"

Calcio scommesse, lungo sfogo di Nicolò Fagioli che sottolinea di aver già pagato per gli errori commessi

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Nicolò Fagioli si sfoga e chiede rispetto, oltre a chiedere pubblicamente scusa a colleghi calciatori e amici. Il suo nome è tornato al centro della cronaca sportiva e giudiziaria dopo che è emerso un nuovo filone dell’inchiesta della procura di Milano sul calcio scommesse. Il centrocampista, che oggi indossa la maglia della Fiorentina, ha sottolineato di aver già pagato il suo debito con la giustizia attraverso una “sacrosanta squalifica”. Da qui l’appello ad essere lasciato in pace.

Calcio scommesse, Nicolò Fagioli: “Oggi mi rimettono alla gogna, non è giusto”

“Ho pagato il mio debito con la giustizia. Con una condanna e una sacrosanta squalifica, con umiliazioni continue e giustificate, con la vergogna provata e con il rischio di non rialzarmi più”. Esordisce così Fagioli in un lungo post pubblicato su Instagram.

L’atleta ricorda di aver raccontato la sua patologia, seria, nelle scuole, ai suoi familiari, agli amici e alla stampa. “Quella stessa stampa – afferma – che affronta spesso le problematiche gravi della mia malattia, ma che oggi mi rimette alla gogna. Ancora una volta”.

Nicolò Fagioli

Fagioli prosegue, evidenziando di aver “sopportato il peso di aver commesso qualcosa di brutto” e di aver deluso tutte le persone che credevano in lui.

A proposito della sua posizione nell’inchiesta relativa al calcio scommesse, rimarca che “non è certo una novità”. E ancora: “Ho passato un periodo buio, ho sofferto di una brutta patologia e questa non è assolutamente una giustificazione. Ma vedere ora tutto questo accanimento mediatico mi sta facendo rivivere quei fantasmi. No, stavolta tutto questo non è giusto”.

Il calciatore ricorda di essere consapevole di aver sbagliato e che per gli errori commessi ha pagato, “senza aver fatto male a nessuno se non a me stesso e alle persone accanto a me. “E come ogni persona che sbaglia e paga, ho tutto il diritto di rialzarmi”, chiosa.

Fagioli: “La ludopatia aveva preso il sopravvento, ma mi sono rialzato”

Il giovane giocatore sottolinea che la cosa più importante è che ha saputo riconoscere di aver sbagliato trovando poi la forza di rialzarsi. “Avevo 19 anni all’epoca dei fatti e la ludopatia aveva preso il sopravvento su di me. Me ne sono pentito, ma la vita mi ha dato una seconda opportunità e la vorrei cogliere, avendo già scontato tutto ciò che dovevo scontare”, scrive Fagioli.

L’appello, le scuse e i ringraziamenti

“Chiedo rispetto adesso, dopo aver affrontato un processo, preso una giusta condanna”, dichiara il centrocampista prima di scusarsi con i colleghi e gli amici che a causa dei suoi errori si sono ritrovati in situazioni difficili.

“Chiedo scusa – aggiunge l’atleta – a tutti i colleghi, a tutti gli amici che, a causa dei miei errori si trovano, loro malgrado coinvolti o nominati – anche se solamente in una riga di giornale – in questa situazione solo per avermi aiutato”.

Quindi i ringraziamenti alla Fiorentina, alla Juventus, agli amici e alla famiglia, che non hanno mai smesso di supportarlo e aiutarlo. “Non ritornerò più sull’argomento, adesso devo solo pensare a dare il massimo sul campo”, conclude Fagioli.

Fonte foto: ANSA

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