Federal Reserve spaventata dal crollo di Wall Street per i dazi di Trump, bruciati 2 mila miliardi in 48 ore

La Federal Reserve sarebbe allarmata a causa dei dazi di Trump, che hanno portato a una perdita di oltre 2 mila miliardi di dollari: il piano di Powell

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La Federal Reserve ha convocato una riunione straordinaria a porte chiuse: l’introduzione dei dazi di Donald Trump ha infatti causato una perdita di oltre 2 mila miliardi di dollari in 48 ore. Il presidente della Fed Jerome Powell potrebbe dunque intervenire con un piano di tagli ai tassi d’interesse aggressivo, al fine di arginare i danni.

Dazi Trump, bruciati più di 2 mila miliardi di dollari: riunione straordinaria Fed

Dopo lo spaventoso crollo a Wall Street che è stato registrato negli ultimi tre giorni a causa dei dazi voluti dall’amministrazione Trump, la Federal Reserve ha deciso di convocare un incontro a porte chiuse che coinvolge tutti i governatori.

Sebbene il presidente della Fed Jerome Powell non abbia ancora intenzione di agire e anche se non si tratta di un vero e proprio incontro di emergenza, saranno sicuramente prese decisioni sui tassi.

Federal Reserve dazi TrumpFonte foto: IPA

Jerome Powell, il presidente della Fed

Le stime, d’altronde, sono infauste: in sole 48 ore sono stati “bruciati” più di 2 mila miliardi di dollari.

Il piano di azione della Federal Reserve

Stando al piano del presidente della Federal Reserve Powell, nel corso di quest’anno i tassi di interesse avrebbero dovuto subire due o tre ribassi.

Ora, dopo l’introduzione dei dazi di Trump, il piano della Fed potrebbe cambiare. Nel tentativo di arginare i danni, è probabile che, a seguito della riunione di emergenza recentemente convocate, si proceda con un piano di tagli più aggressivo.

Il tutto nel rispetto di uno degli obiettivi principali della Federal Reserve: mantenere l’inflazione stabile e bassa, per quanto possibile.

Lo spettro della recessione

Oltre alla Federal Reserve, anche gli economisti di Wall Street sembrano preoccupati. A poco sono servite le recenti rassicurazioni di Scott Bessent, il segretario al Tesoro, secondo cui il rischio recessione è minimo.

Gli economisti di Wall Street, al contrario, hanno già effettuato alcune stime sull’inflazione e su una possibile recessione come diretta conseguenza dei dazi di Donald Trump.

Stando alle ipotesi dei consumisti, si verificherà una riduzione delle spese da parte dei consumatori, con una riduzione dei profitti delle imprese. Il che condurrà a licenziamenti e a un aumento del tasso di disoccupazione.

Per rispondere a questa situazione, dunque, la Fed potrebbe agire sui tassi d’interesse già nelle prossime settimane.

Gli investitori sono pronti a scommettere in almeno 5 riduzioni, da parte della Fed, entro la fine dell’anno corrente.

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