Roberto Benigni contro Trump, l'attacco al tycoon sui dazi: "Chi li mette non conosce storia, portano guerre"
Roberto Benigni contro i dazi: "Chi lo fa non ha letto due pagine di storia, sono portatori di guerre e fanno male all'America e all'Occidente"
Roberto Benigni ha parlato di Donald Trump e delle scelte commerciali del presidente degli Stati Uniti che stanno avendo effetti a livello globale. “Ma si possono mettere i dazi? Chi lo fa non ha letto due pagine di storia”, ha detto il premio Oscar. Secondo l’attore e regista toscano, infatti, “la guerra commerciale fa male all’America e all’Occidente”.
Le parole di Roberto Benigni
Roberto Benigni è intervenuto durante la puntata di Cinque minuti, in onda su Rai1, condotta da Bruno Vespa.
E ha parlato di Europa, che ha definito “la più grande costruzione democratica degli ultimi duemila anni”.
IPA
Roberto Benigni, 72 anni
Benigni, tra l’altro, si è sempre definito un “europeista estremista” e una volta ha definito il Vecchio Continente come “l’unica utopia ragionevole”.
L’attacco a Trump sui dazi
Il comico di Castiglion Fiorentino, 72 anni, si è poi scagliato contro Donald Trump e le sue politiche commerciali. “Ma si possono mettere i dazi? Chi lo fa non ha letto due pagine di storia“, ha sottolineato.
“La storia ci insegna che i dazi sono portatori di guerre, sono l’ultima cosa da fare”, ha detto Roberto Benigni.
Poi, riferendosi sempre al tycoon, ha aggiunto: “La guerra commerciale fa male all’America, all’Occidente. Sono una cosa tremenda e lui li ha rimessi come nel 1492“.
La battuta su Trump a Sanremo
Non è la prima volta che il premio Oscar per “La vita è bella” parla di Trump e della questione dei dazi. Lo aveva fatto pochi mesi fa anche dal palco dell’Ariston.
Ospite di Carlo Conti al Festival di Sanremo, Benigni non aveva risparmiato battute a Meloni, Salvini, Musk e, appunto Trump.
“Anche lui segue Sanremo tutte le sere, vuole tutta la Liguria dopo la Groenlandia e il Canada“, aveva detto il regista. Per poi aggiungere: “Vuole la Liguria come 53esimo stato: o la Liguria accetta pacificamente o metto un dazio del 200% sulle trofie al pesto“.
