Discorso di Giuseppe Cavo Dragone su Nato e guerra, il paradosso della corsa al riarmo e dei negoziati di pace
Lungo discorso al Senato del presidente del Comitato Militare della Nato, Giuseppe Cavo Dragone: l'analisi sulla situazione dell'Europa
Il presidente del Comitato Militare della Nato, Giuseppe Cavo Dragone, in un lungo e dettagliato discorso pronunciato in una conferenza in Senato, ha descritto dal suo punto di vista l’evoluzione dello scenario geopolitico mondiale, spiegando le dinamiche sotterranee in corso e in che modo, a suo avviso, dovrebbe agire l’Occidente per salvaguardare i valori democratici e per riuscire a raggiungere la pace.
- Giuseppe Cavo Dragone: "Mai un centimetro di territorio Nato è andato perso"
- Guerra Ucraina, il discorso di Dragone: "Aggressione della Russia barbarica"
- Il paradosso dei negoziati di pace e del riarmo senza precedenti
Giuseppe Cavo Dragone: “Mai un centimetro di territorio Nato è andato perso”
Dragone ha assunto l’incarico di presidente del Comitato Militare della Nato tre mesi fa. Nel suo intervento al Senato, pubblicato integralmente dall’AdnKronos, ha riferito che a livello globale è in corso una fase di grandi cambiamenti segnati da “cambi di direzione improvvisi e frenate brusche”.
L’ammiraglio ha esordito sottolineando che per farsi un’idea corretta dello scenario attuale è importante essere a conoscenza di alcuni elementi fattuali anche “per evitare che il proliferare di narrative e strategie di disinformazione, diffuse dai nostri avversari in tutti i Paesi del perimetro occidentale”, trovino terreno fertile.
Il militare ha aggiunto che la democrazia e la libertà “sono valori per nulla acquisiti” e per i quali si deve combattere senza riserve. Spazio poi alla ‘salute’ dell’Alleanza atlantica. Dragone ha ricordato che “in 75 anni di Storia non un centimetro di territorio Nato è andato perso”. Anzi il “perimetro della convivenza civile e dei valori democratici si è progressivamente ampliato e – oggi – circa 1 miliardo di persone vivono e prosperano nell’ecosistema atlantico, dove la libertà è l’ossigeno irrinunciabile”.
Guerra Ucraina, il discorso di Dragone: “Aggressione della Russia barbarica”
Dragone ha quindi evidenziato che la coesione della Nato è un “bene prezioso che va salvaguardato ad ogni costo”, passando poi ad analizzare la guerra tra Russia e Ucraina. “Ad oggi – ha spiegato – le due parti sono impegnate in una guerra di logoramento che ha imposto costi inaccettabili in termini di feriti e perdite di vite umane e, in particolare in Ucraina, determinato vaste distruzioni di centri abitati, infrastrutture civili e militari”.
L’ammiraglio ha ammesso che il diritto umanitario internazionale sta affrontando un momento di piena crisi, sostenendo che “l’esigenza di investire nella Difesa è oggi una scelta doverosa e obbligata”. Per Dragone tale scelta non è da ricondurre “nelle tante discussioni sulla possibilità di un disimpegno degli Stati Uniti, di cui – vi posso assicurare – non vi è alcuna traccia nella pianificazione della Nato. La necessità deriva invece da valutazioni di natura squisitamente militare”.
Secondo Dragone, la guerra in Ucraina ha fatto capire all’Europa che deve rapidamente attrezzarsi per far fronte a “uno scenario di guerra simmetrica convenzionale”, in quanto potrebbero presentarsi “scenari non più così impensabili, violenti, e diretti, come accade in Ucraina, verso i centri abitati, infrastrutture e popolazioni civili”.
Dragone ha poi definito “barbarica” l’aggressione russa in quanto ha travolto “ogni etica e consuetudine”. Sul riarmo ha un’idea ferrea l’ammiraglio: “Dobbiamo colmare al meglio le lacune accumulate in anni di contenimento delle spese militari. Rimanere così esposti sarebbe un errore imperdonabile. I primi a pagarne il prezzo sarebbero i nostri figli, i nostri concittadini. In Ucraina, i nostri avversari hanno tolto ogni illusione su cosa siano capaci di fare”.
Il paradosso dei negoziati di pace e del riarmo senza precedenti
Il militare ha quindi ragionato su come sia cambiata in questi ultimi tre anni la sensazione di “insicurezza percepita o, più semplicemente, la paura di essere aggrediti e di non potersi difendere”. E ancora: “L’insicurezza percepita è all’origine di un apparente paradosso: mentre si aprono i negoziati per la pace in Ucraina, si prospetta una sovrapposizione degli interessi di potenza di Stati Uniti e Russia in Europa, nell’Artico e in Medio Oriente”.
Dragone ha evidenziato che anche se oggi si può sperare in una fase di distensione sul piano internazionale, in realtà c’è in atto una “corsa al riarmo senza precedenti, che non riguarda solo l’Europa, ma anche i principali attori internazionali, dalla Cina all’India al Medio Oriente. Se sarà vera pace in Ucraina lo capiremo dunque dal ridursi dell’insicurezza percepita, che è una pessima consigliera, e dal diffondersi di un clima di distensione, che appare al momento non a portata di mano”.
Il Segretario Generale della Nato ha inoltre rimarcato che l’asse fra Russia, Cina, Corea del Nord e Iran è “vivo, vegeto e paurosamente incombente”. Questi Paesi, nell’ambito del legame Brics, assieme ad altri Paesi, “sono impegnati per creare un sistema economico e finanziario antagonista a quello occidentale e, in particolare, degli Stati Uniti. L’asse portante di questa iniziativa è la Cina”.
“Ci sono volute due guerre mondiali per dare vita alle Nazioni Unite e sarebbe imperdonabile sottostimare l’importanza di tali strumenti in una fase storica così povera di prospettive e soluzioni innovative, ha concluso Dragone.