Sparatoria a Monreale, testimonianza choc del sopravvissuto: "Nessuna rissa, hanno sparato nella confusione"
Uno dei ragazzi feriti a Monreale racconta il caos, gli spari e il colpo alla testa subito. Nella strage hanno perso la vita 3 giovani, due i feriti
Tre giovani morti, altri due feriti nell’aggressione a mano armata davanti a una pizzeria a Monreale, originata da una lite per futili motivi. Uno dei due ragazzi sopravvissuti ha rilasciato dall’ospedale la sua testimonianza, raccontando la scena confusa e il colpo subito alla testa. Per la strage è stato fermato un 19enne palermitano.
Monreale, la testimonianza di un sopravvissuto
Dal letto dell’ospedale, uno dei due giovani rimasti feriti nella strage di Monreale, costata la vita a tre ragazzi, ha raccontato a Tgcom24 la sua versione durante "Diario del giorno".
Il giovane ha precisato di non essere coinvolto direttamente nella rissa, ma di essersi trovato suo malgrado nel caos, finendo per essere colpito alla testa.
"C’era tanta confusione, non ho visto chi ha sparato, ho solo sentito i colpi" ha spiegato, ammettendo con angoscia che quando è stato ferito ha pensato che avrebbe perso la vita.
Quanto alle cause della tragedia, il testimone ha confessato di non averle comprese, approfittando per inviare un messaggio di cordoglio alle famiglie colpite dall’insensata strage, chiedendo giustizia per loro e per sé stesso.
Cosa è successo a Monreale
I fatti si sono svolti in zona piazza Vittorio Emanuele a Monreale. Una lite nella notte, per motivi trascurabili, ha lasciato dietro di sé tre vittime e due feriti.
I carabinieri hanno arrestato un 19enne di Palermo, già noto alle forze dell’ordine per precedenti minori, ora accusato di strage e possesso illegale di arma.
I ragazzi deceduti sono Salvatore Turdo (23 anni), Massimo Pirozzo e Andrea Miceli (entrambi 26enni). I due feriti, di 33 e 16 anni, non sono in condizioni critiche.
Si tratta di tutte persone senza precedenti di Monreale: sarebbero state aggredite da un gruppo proveniente da Palermo. L’autore materiale, secondo le prime indagini, è poi fuggito tra la folla di un centinaio di persone. Al momento degli spari si è scatenato il caos tra i presenti, che hanno cercato riparo in ogni modo.
Le cause della lite sembrerebbero legate a uno scambio di battute. La discussione è rapidamente degenerata in una colluttazione, sfociata poi in una raffica di diversi proiettili. Durante i soccorsi, gli operatori del 118 sono stati aggrediti da parenti dei feriti e un’ambulanza è stata danneggiata.