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Morti per la cabina precipitata dalla funivia del Monte Faito, il dramma che si ripete: il precedente del 1960

Nel 1960 la prima tragedia sul Monte Faito: una cabina della funivia si staccò e precipitò sui binari della Circumvesuviana. Quattro furono i morti

Pubblicato:

Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Ancora morti sul Monte Faito, ancora una tragedia sulla funivia. Scriviamo “ancora” perché per l’impianto che collega il centro di Castellammare di Stabia alla vetta della montagna che osserva il mare di Napoli, regalando a chi vi transita un panorama mozzafiato, purtroppo non si tratta del primo dramma. Il primo incidente si verificò nel 1960, quando la cabina precipitò su un tratto della Circumvesuviana e morirono quattro persone.

La prima tragedia sul Monte Faito

La mattina del 15 agosto 1960 la cabina della funivia stava per raggiungere la stazione inferiore di Castellamare di Stabia. Ad attendere in quello scalo vi erano diverse decine di persone accorse per raggiungere il Monte Faito “per trascorrervi in serena letizia il Ferragosto”, scriveva l’edizione del Corriere della Sera del giorno dopo.

All’arrivo mancavano poche decine di metri, quando improvvisamente – come ricostruisce Il Mattino – la funivia si sganciò dal primo pilone.

La tragedia del 17 aprile sul Monte Faito, purtroppo, non è la prima: il primo incidente della funivia che collega Castellammare di Stabia alla vetta si verificò nel 1960, quando morirono quattro persone

La cabina precipitò fino all’imbocco di un tunnel su un tratto della ferrovia della Circumvesuviana. Ad assistere alla tragedia furono in tanti: da una parte le persone in attesa presso la stazioncina di Castellammare, oltre al personale di servizio, dall’altra i visitatori che in quel momento si trovavano a bordo della cabina numero uno che faceva il percorso inverso.

Proprio questi ultimi si salvarono grazie all’immediato intervento di Angelo La Montagna, che manovrava la funivia dalla stazione sulla vetta: La Montagna azionò i freni di emergenza e scongiurò il peggio per le 36 persone a bordo.

La cabina impattò inizialmente sui fili elettrici che sovrastavano la strada ferrata, poi si schiantò sulle rotaie. Nonostante l’arrivo tempestivo dei soccorritori il bollettino si rivelò da subito drammatico: quattro morti.

Chi furono le vittime dell’incidente del 1960

Nell’incidente del 1960 morirono il manovratore Alberto Lanza (44 anni), il commerciante Francesco Cimmino (36 anni) e suo figlio Luigi (9 anni) e Costanzo De Gerolamo, pensionato di 71 anni.

Altre 31 persone rimasero ferite dal violento impatto e resistettero alla pressione delle lamiere della cabina e al tremendo impatto causato dalla caduta. L’incidente, ricorda Il Mattino, fu causato dall’elevata velocità che la cabina aveva raggiunto mentre si muoveva in direzione della stazioncina di Castellammare.

Il blackout del 2021

Un altro incidente si verificò nel luglio 2021, ma per fortuna tutti lo avrebbero ricordato come un grande spavento. La cabina che scendeva a valle, improvvisamente, si fermò e rimase sospesa per almeno un’ora. Il problema fu dovuto a un blackout partito dal centro abitato.

La cabina trasportava 31 passeggeri, tra i quali erano presenti 5 bambini. Il servizio fu ripristinato grazie all’impiego di un gruppo elettrogeno.

Fonte foto: ANSA

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