La lotta di Alessandra Mussolini per regolamentare la prostituzione, "devono emettere fattura"
Alessandra Mussolini si batte da tempo per regolamentare la prostituzione, per lei il codice Ateco è "un primo passo positivo"
Alessandra Mussolini combatte da anni una battaglia per regolamentare la prostituzione e sottrarre le donne dal circuito dello sfruttamento. Per questo considera un fatto positivo la nuova classificazione Ateco 2025 con il nuovo codice 96.99.92 dedicato anche a escort e professioniste del sesso. Secondo l’ex europarlamentare c’è però bisogno di una legge che inquadri le prostitute come libere professioniste che pagano le tasse ed emettono fattura.
- Codice Ateco prostituzione, Alessandra Mussolini: "Passo positivo"
- La lotta per regolamentare la prostituzione
- "Devono emettere fattura"
- Anche Salvini a favore: "Un passo in avanti"
Codice Ateco prostituzione, Alessandra Mussolini: “Passo positivo”
“Considero il codice Ateco un primo passo positivo. Un buon inizio per fare emergere un mondo sommerso dove vale tutto”.
Così Alessandra Mussolini commenta in una intervista al Messaggero il nuovo codice Ateco per prostitute, agenzie di escort e servizi sessuali introdotto con la classificazione sulle attività economiche 2025 dell’Istat.
In Italia la prostituzione non è vietata di per sé, ma è reato il favoreggiamento, lo sfruttamento e l’induzione alla prostituzione.
“Quando si verifica l’emersione di un fenomeno sotterraneo ma diffuso in modo capillare e ben noto a tutti è sempre positivo”, dice l’ex europarlamentare di Forza Italia.
“In questo modo lo si monitora e potrebbe anche rivelarsi la soluzione per liberare le donne dal giogo dello sfruttamento”.
La lotta per regolamentare la prostituzione
Alessandra Mussolini è un’antesignana della lotta per sottrare le prostitute dal fenomeno dello sfruttamento attraverso la regolamentazione del settore.
Nel 2014, quando era senatrice, aveva presentato un disegno di legge sul tema, mai discusso e calendarizzato.
“Ma io e Livia Turco abbiamo cominciato già alla fine degli anni Novanta”, ricorda, “quando si parlava di creare dei quartieri a luci rosse come nel resto d’Europa”.
“Facciamo finta di non vedere il problema e chiudiamo gli occhi”, afferma, ma “il fenomeno c’è e va riconosciuto”. E va “portato alla luce per dare garanzie in più” alle operatrici del sesso.
“Devono emettere fattura”
Secondo Alessandra Mussolini il codice Ateco può essere “l’inizio della svolta”, ma serve una normativa di settore.
“Un conto – spiega – la valenza di una libera professionista, altro è il reato di sfruttamento della prostituzione e riduzione in schiavitù. In una società aperta la distinzione è netta, riconosciuta e chiara a tutti. La classificazione Istat è un piccolo progresso nell’ordine della civiltà”.
Come tutti gli altri imprenditori, le operatrici e gli operatori del sesso devono pagare le tasse e “devono emettere fattura“, e “il cliente la deve accettare”.
Anche Salvini a favore: “Un passo in avanti”
Anche il ministro Matteo Salvini ha commentato con favore la notizia del codice Ateco per escort e sex worker.
“Un passo in avanti verso buonsenso e legalità, come da sempre proposto e sostenuto dalla Lega”, scrive su X il leader leghista.
“Controlli sanitari, pagamento delle tasse, contrasto alla tratta e allo sfruttamento, locali dedicati, nessun giudizio morale”.