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CURIOSITÀ 29 MAGGIO 2024

Emergenza vermocane nei mari italiani: la sua puntura è dolorosissima

La proliferazione del vermocane nei mari italiani sta diventando un problema sempre più grave. Conosciuto anche come verme di fuoco, questo predatore insaziabile è sempre più diffuso a causa delle temperature più calde del Mar Mediterraneo. Questo fenomeno ha portato l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs) di Trieste a istituire un osservatorio e a lanciare una campagna informativa per sensibilizzare la popolazione sui pericoli rappresentati da questi animali.

L’invasione dei vermocane nei mari italiani

Negli ultimi anni i vermocani, il cui nome scientifico è Hermodice carunculata, si sono moltiplicati notevolmente nei mari di Sicilia, Calabria e Puglia. L’incremento è stato favorito dalle ondate di calore che hanno riscaldato le acque del Mediterraneo. In passato la popolazione di questi vermi era sotto controllo e confinata principalmente al Canale di Suez. Tuttavia, con l’aumento delle temperature, si è spostata verso il Nord.

Questi vermi sono noti per la loro voracità e la capacità di rigenerarsi se spezzati. I loro aculei contengono tossine urticanti che possono causare edemi, pruriti e, in alcuni casi, febbre e infezioni. La presenza del vermocane è una minaccia sia per le specie marine, come i coralli, sia per i pescatori, che spesso trovano le loro reti saccheggiate da questi predatori durante la notte.

Michela D’Alessandro e i suoi colleghi dell’Ogs hanno osservato che ora questo animale si trova spesso fino a riva, e rappresenta dunque un pericolo anche per i bagnanti e i bambini.

Che animale è il vermocane

Il vermocane è un anellide marino appartenente alla famiglia delle Amphinomidae. Questo verme è conosciuto per il suo aspetto impressionante e la sua capacità di infliggere punture dolorose.

Può raggiungere una lunghezza compresa tra i 15 cm e i 30 cm, anche se esemplari più grandi non sono rari. Ha un corpo segmentato coperto da setole bianche o rossastre che ricordano una sorta di peluria.

I rischi per l’uomo

Queste setole contengono neurotossine che possono causare irritazione cutanea e dolore intenso se entrano a contatto con la pelle umana. Possono causare anche rossore, gonfiore, prurito, reazioni allergiche e addirittura infezioni.

Il dolore provocato può durare da alcune ore a diversi giorni. Per evitare il contatto, è consigliabile non toccare il verme e indossare guanti protettivi se si maneggiano oggetti che potrebbero essere stati in contatto con questo animale.

Danni all’ambiente e ai coralli

Il vermocane è un predatore vorace e può ridurre le popolazioni di pesci locali. La sua proliferazione nei mari del Sud Italia può causare danni a molte specie diverse, che rischiano di trovarsi senza prede o essere predate a loro volta.

È inoltre ghiotto di coralli e polipi dei coralli vivi, e per questo può danneggiare le barriere coralline, ecosistemi marini fondamentali per la biodiversità e la protezione delle coste.

Può anche danneggiare le reti da pesca e le altre attrezzature, oltre a rappresentare ovviamente un pericolo per i pescatori e i sub che possono subire il suo tocco irritante. Sebbene il suo profilo non sia propriamente quello di un mostro marino, è bene sapere a quali conseguenze porta la sua diffusione ed evitare di avvicinarsi se si vede un animale simile a riva.

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