Paolo Guzzanti sommerso dai debiti nonostante due pensioni, anche a causa dei divorzi: "Ho 14 euro in tasca"
Paolo Guzzanti si racconta in un momento difficile tra tasse, salute e divorzi. “Ho chiesto aiuto, non mi vergogno più: può succedere a chiunque”
Paolo Guzzanti, giornalista ed ex parlamentare, ha raccontato in un’intervista il momento di crisi economica. Dopo due divorzi, problemi di salute e debiti con il fisco, si è ritrovato con appena 14 euro in tasca. Ha chiesto aiuto a un gruppo di amici, ricevendo sostegno e solidarietà. “Mi sono sentito indifeso”. Della doppia pensione da 8 mila euro dice che “me ne rimane un terzo”.
Il momento difficile di Paolo Guzzanti
“È un momento di crisi, mi sono ritrovato con 14 euro in tasca”, racconta Paolo Guzzanti, 85 anni, in un’intervista a cuore aperto per il giornale Corriere della Sera.
Spiega che, con un messaggio composto ma diretto, ha chiesto un piccolo contributo a un gruppo ristretto di amici, spiegando di trovarsi in difficoltà per motivi di salute e per i debiti accumulati con il fisco.
“Tutti mi hanno chiamato, mi hanno aiutato. Ho raccolto 4000 euro in poco tempo”, dice. È stata poi Sara Manfuso a rendere pubblica la vicenda. Secondo lei infatti, questa situazione tocca un tema più grande della semplice povertà, ovvero quello della vulnerabilità sociale anche in età avanzata.
La pensione e i debiti
Nonostante riceva una pensione considerata privilegiata, Guzzanti spiega come le difficoltà siano esplose dopo due divorzi, il più recente dei quali molto oneroso.
“Divorziare è un lusso, ma dovrebbe essere un diritto garantito”, afferma. Tra interventi chirurgici solo parzialmente coperti dalla Casagit, spese sanitarie e rate con il fisco, è rimasto con appena un terzo della pensione mensile.
“Il fisco ti vede solo come debitore. Nessun dialogo, nessuna umanità”, denuncia, paragonando il sistema italiano a quello tedesco, dove secondo lui c’è maggiore attenzione alla persona.
“Non mi vergogno più”
“La mia non è una storia individuale, può capitare a chiunque”, conclude Guzzanti. Il sostegno ricevuto dagli amici e l’apertura verso un racconto così intimo, gli ha permesso di superare la vergogna iniziale.
Anche i figli lo aiutano, ma, precisa, “sono solo famosi, non milionari”. E lancia un messaggio che è anche un appello: “Ho capito che è toccato un nodo vero. Non è solo il mio problema”.