Chef Giorgio Locatelli contro il Governo Meloni: "Mi ha dato fastidio stringere la mano a qualche ministro"
Chef Giorgio Locatelli si racconta a 360° e ricorda una cena in cui, suo malgrado, ha dovuto stringere la mano ad alcuni ministri del governo Meloni
Chef Giorgio Locatelli ha parlato della prossima apertura del suo nuovo ristorante a Londra. In una lunga intervista il cuoco protagonista anche in tv ha raccontato di quando ha avuto il presidente Mattarella come suo ospite e di quando ha dovuto, suo malgrado, stringere la mano a qualche ministro. “Mi ha dato fastidio. Vengo da una grande tradizione antifascista”, ha detto.
- Chef Locatelli e la stretta di mano ai ministri
- Cosa ne pensa del governo Meloni
- I ricordi del cuoco di Masterchef
Chef Locatelli e la stretta di mano ai ministri
Giorgio Locatelli è uno degli chef italiani più conosciuti nel nostro Paese e all’estero dove, da ormai anni, ha aperto alcuni ristoranti diventati tra i più apprezzati in giro per l’Europa e per il mondo. La sua Locanda Locatelli è stata di recente chiusa in vista dell’apertura di un nuovo esercizio, da lui gestito, alla National Gallery. Di questo e di tanto altro uno dei giudici di “Masterchef” ha parlato in un’intervista a Corriere.it.
Nelle sue parole si scorge anche un certo risentimento verso il Governo Meloni quando, citando alcuni momenti passati nei quali ha ospitato nel suo ristorante ministri della coalizione, si è detto infastidito dal fatto di aver dovuto stringergli la mano, un qualcosa che andava contro il passato suo e della sua famiglia di tradizione antifascista.
Cosa ne pensa del governo Meloni
A Londra, Locatelli ha avuto grandi ospiti: da Arnold Schwarzenegger al Principe Carlo, ora diventato re. Con il sovrano inglese, ha condiviso anche una cena con Sergio Mattarella che si è professato fan della trasmissione a cui partecipa.
In quell’happening però Locatelli ha anche incontrato alcuni membri del governo di Giorgia Meloni. “Ho fatto fatica a stringere la mano a qualche ministro italiano. Mi ha proprio dato fastidio. Vengo da una grande tradizione antifascista: mio zio paterno, Nino, era partigiano. Venne fucilato a vent’anni dai nazisti durante una missione in Piemonte”, ha raccontato.
Quando poi gli è stato chiesto un parere sulla leader di Fratelli d’Italia, ha risposto così: “Ha vinto le elezioni e ha un buon sostegno. La democrazia va accettata, quando si vince e quando si perde. La premier è rispettata a livello internazionale. Vediamo”. Per quanto riguarda la sua seconda patria, il Regno Unito, dice: “I laburisti stanno cercando di mettere una pezza ai disastri di Boris Johnson. Brexit? Quell’indipendenza promessa non c’è, anzi, abbiamo un sacco di problemi: sarebbe stato meglio restare con l’Ue”.
I ricordi del cuoco di Masterchef
A 62 anni, chef Locatelli si appresta a una nuova avventura. Dopo 23 anni la sua Locanda, ristorante stellato a Londra, ha chiuso il 31 dicembre 2024, un fatto questo che lo fa sentire sollevato “come se mi avessero tolto un peso”. Il cuoco, giudice di Masterchef, ha rivelato che il primo weekend senza il suo ristorante è stato il suo primo fine settimana libero dal 2002. Prossimamente, il 10 maggio, toccherà al ristorante Locatelli’s, al Bar Giorgio e a un club, tutti di nuova apertura. In questi però Locatelli dovrà soltanto dedicarsi alla cucina e motivare il personale, senza occuparsi degli affari.
Nell’intervista a cuore aperto, ricorda la morte a 55 anni del fratello Roberto, nove anni fa, per un cancro alla gola, quella del papà Ferruccio, mancato poco dopo e parla dei suoi affetti: dalla moglie Plaxy con cui è sposato da 30 anni alla figlia Margherita, che ha scoperto di avere ben 600 allergie e che a 3 anni stava per morire di choc anafilattico. Anche a causa dei suoi lutti lo chef rivela di aver voluto cambiare vita e di aver scelto di fare qualcosa di nuovo e che lo rendesse contento.
E c’è tempo anche per i suoi trascorsi. “Da giovane, a Londra e Parigi, sono stato umiliato in tutti i modi. Oggi quel tipo di educazione in cucina è ridicola, anche se a volte succede ancora ma bisogna intervenire e governare dando l’esempio: no umiliazioni”, ricorda. Infine rivela come talvolta venga pagato con grosse cifre per portare in tavola i suoi piatti. “Una coppia mi ha dato 25 mila sterline (30 mila euro) per due piatti di tagliolini al tartufo bianco a Doha”.