Gli Egizi e i doni del Nilo
Dal 13 aprile al 26 ottobre, Ragusa ospita la mostra “Gli Egizi e i doni del Nilo” per un’affascinante immersione nella civiltà dei faraoni.
Un tuffo nel passato, tra piramidi, dei e faraoni: a Ragusa, nello splendido scenario barocco di Palazzo Garofalo, arriva un’esposizione che promette di incantare i visitatori di ogni età con la potenza evocativa della storia millenaria dell’Antico Egitto.
La mostra rappresenta un’occasione imperdibile per scoprire da vicino la vita quotidiana, la religione, l’arte e i riti dell’antica civiltà egizia attraverso reperti originali provenienti dal Museo Egizio di Torino, una delle collezioni più importanti al mondo.
Il percorso espositivo, dal forte impianto didattico, è stato pensato per offrire un’esperienza formativa ma al tempo stesso immersiva e coinvolgente. Si parte dalle origini – l’Epoca Predinastica (3600-3200 a.C.) – per arrivare fino all’Epoca Greco-romana (642 d.C.), seguendo un filo narrativo che attraversa tremila anni di storia attraverso opere d’arte, oggetti sacri e strumenti della vita quotidiana.
Tra i temi affrontati: l’architettura monumentale, la scultura simbolica, la pittura parietale, ma anche le arti minori, come la gioielleria, l’ebanisteria, la lavorazione dell’argilla e del legno. Ogni reperto, accuratamente selezionato, è accompagnato da approfondimenti testuali che ne spiegano origine, funzione e significato, offrendo spunti di riflessione su simboli, miti e credenze di un popolo ancora oggi avvolto nel mistero.
“La civiltà egizia continua a esercitare un fascino senza tempo,” spiegano gli organizzatori, “e questa mostra vuole raccontarla attraverso ciò che ci ha lasciato: oggetti che parlano, testimonianze tangibili di idee e visioni del mondo.”
L’evento è promosso dal Comune di Ragusa e prodotto da Arthemisia, con la collaborazione prestigiosa del Museo Egizio di Torino, garanzia di rigore scientifico e qualità espositiva.
Per chi desidera vivere un viaggio affascinante tra i segreti del Nilo, Palazzo Garofalo diventa dunque una tappa obbligata dell’estate culturale siciliana.