"Da Cindy Sherman a Francesco Vezzoli. 80 artisti contemporanei" in mostra a Palazzo Reale
Palazzo Reale di Milano ospita apre al pubblico la mostra "Da Cindy Sherman a Francesco Vezzoli. 80 artisti contemporanei", con oltre 140 opere di 80 artisti contemporanei.
La mostra rappresenta un'occasione unica per esplorare i temi della contemporaneità attraverso il punto di vista degli artisti tra i più noti a livello internazionale. La mostra esplora l'arte contemporanea attraverso un'analisi di identità, corpo, sessualità e marginalità, mettendo in evidenza il lavoro di una vasta gamma di artisti.
Artisti come Wangechi Mutu, Raqib Shaw, e Luigi Ontani affrontano temi di identità e appartenenza culturale, spesso mescolando tradizione e modernità nelle loro opere. Altri come Roberto Cuoghi e Tammy Nguyen indagano concetti di metamorfosi, mentre Hayv Kahraman e Hiba Schahbaz riflettono sulla diaspora e sul corpo come spazio di memoria. Imran Qureshi e Kiki Smith, invece, esplorano la condizione umana attraverso simbolismo e immagini viscerali.
Le successive sezioni della mostra includono artisti come Tracy Emin e Lisa Yuskavage, che trattano la sessualità e la vulnerabilità femminile, mentre Shadi Ghadirian riflette sulle restrizioni culturali e le tensioni di genere nel mondo islamico.
Altri come Muntean/Rosenblum, Martin Maloney e Katja Seib utilizzano l'iconografia popolare per esplorare linguaggi visivi e narrativa. Artisti come Francis Alys, Pietro Roccasalva e Andro Wekua trattano temi di viaggio e trasformazione, mentre Giangiacomo Rossetti e Karen Kilimnik riflettono sul concetto di spazio e realtà.
La mostra prosegue con Hernan Bas, Nicole Eisenman e Paola Pivi, che creano un dialogo sul corpo, il desiderio e la fluidità, e conclude con Adrian Paci, Marinella Senatore, Massimo Bartolini e Hannah Quinlan, che esplorano esperienze collettive e l'evoluzione dei ruoli sociali.
L'insieme delle opere esposte evoca all'interno di ogni sala un motivo, una tendenza o un tema centrale nella produzione artistica contemporanea: la riflessione sul corpo l'identità di genere, i diritti civili, la ricerca di ogni forma di libertà, ma anche temi come la solitudine, l'introspezione, l'indagine sulle dinamiche di gruppo e di società, lo sfaldamento degli archetipi culturali, fino ad aprirsi sul terreno che fa collidere – ora creando aperture ora chiusure – il mondo naturale con quello artificiale, spesso frutto dell'intervento dell'essere umano.
Questi temi e motivi, che si rincorrono costantemente all'interno del percorso espositivo, sono tenuti insieme dal duplice registro reale-immaginario che attraversa tutta la mostra: un viaggio tra sogno e realtà in cui l'allegoria, la mitologia e la leggenda da una parte e la storia, la politica e la società dall'altra si confrontano e si intrecciano.
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