A Milano una mostra con oltre 80 opere confiscate alla criminalità e restituite alla collettività
Dal 3 dicembre al 26 gennaio 2025, nelle sale di Palazzo Reale sarà allestita "SalvArti. Dalle confische alle collezioni pubbliche", un'esposizione che restituisce al pubblico una serie di opere d'arte, tra dipinti, grafiche e sculture di artisti quali Giorgio de Chirico, Mario Sironi, Lucio Fontana, Salvador Dalì, Andy Warhol e altri, provenienti da sequestri e confische fatte dalla pubblica autorità alla criminalità organizzata.
Una mostra di grande portata culturale e sociale che vuole sottolineare e riaffermare, soprattutto tra le giovani generazioni, il fondamentale valore della legalità.
La mostra consente di ripercorrere gli sviluppi dell'arte dalla seconda metà del Novecento, fino ai primi anni Duemila, in particolare l’evoluzione dei linguaggi espressivi e delle correnti artistiche del tempo.
Tra queste, s'incontra il gruppo Novecento con Mario Sironi (Composizione astratta, scena urbana con carrozza, 1940-1955 ca.; Moltiplicazione II, prima metà del XX secolo), la Metafisica con autori quali Giorgio de Chirico (Piazza d'Italia, prima metà del XX secolo) e Carlo Carrà (Capanno sulla riva, 1955), la Transavanguardia di Sandro Chia (Ossa fossa cassa, 1990; Cupido, 1996), Enzo Cucchi (Autostrada del Pensiero, 1997), Mimmo Paladino e la Nuova scuola Romana con Bruno Ceccobelli, Piero Pizzi Cannella, Gianni Dessì, Nunzio, insieme a esperienze come il New Dada (Enrico Baj), l'astrattismo geometrico e informale, l'arte murale di Keith Haring (Kh mural, 1989) e il genere del libro d'artista, come Cantata Bluia di Pier Paolo Calzolari.
Oltre a presentare un patrimonio culturale a lungo rimasto inaccessibile alla collettività, l'iniziativa mette in risalto il ruolo e l'impegno delle istituzioni coinvolte – fra queste, il Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio culturale e la Guardia di Finanza – nel lungo e virtuoso processo che è stato necessario per recuperarlo e per verificarne l'autenticità e l'interesse culturale da parte del Ministero della Cultura.
Le oltre 80 opere che compongono il percorso espositivo, ordinato secondo un criterio cronologico e tematico, provengono da due differenti procedimenti. Il primo è scaturito da due indagini incrociate, svolte dal R.O.S. dei Carabinieri e dal Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, per una maxi-frode fiscale legata a una rete internazionale di riciclaggio. Il secondo è frutto di una confisca a carico di un soggetto colluso con la 'ndrangheta, stabilmente dedito ad attività economiche illecite, pienamente inserite nel circuito della criminalità organizzata.
Immagine: Mario Tozzi, "Busto e trecce blu", olio su tela, 1971.
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