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Stefano Ricucci condannato per corruzione a sei anni, le accuse all'imprenditore sui processi truccati

Condanna per Stefano Ricucci: accusato di corruzione, avrebbe cercato i favori del magistrato con cene e regali. Il contenzioso col Fisco da 9 milioni

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GABRIELE-SILVESTRI

Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Stefano Ricucci è stato condannato in primo grado a sei anni di carcere per corruzione in atti giudiziari. Il caso che investe il noto immobiliarista risale al 2014 e riguarda un contenzioso tributario della società di Ricucci, Magiste Real Estate Property, con l’Agenzia delle Entrate per un credito Iva di 8,8 milioni di euro. Secondo le accuse, Ricucci avrebbe cercato di ottenere favori dal magistrato attraverso regali e cene per pilotare la sentenza.

La condanna per corruzione di Stefano Ricucci

Stefano Ricucci, ex odontotecnico di Zagarolo trasformatosi in immobiliarista e noto per le sue vicende mediatiche, è stato condannato in primo grado a sei anni di reclusione.

La sentenza coinvolge anche Nicola Russo, ex magistrato, e l’imprenditore Liberato Lo Conte, tutti accusati di corruzione in atti giudiziari.

Stefano Ricucci e Anna Falchi
Stefano Ricucci insieme all’ex moglie Anna Falchi

I regali al magistrato e le smentite

La questione nasce da un contenzioso fiscale tra la Magiste Real Estate Property, società di Ricucci, e l’Agenzia delle Entrate, riguardante un credito Iva di 8,8 milioni di euro.

Per influenzare una sentenza favorevole, Ricucci avrebbe offerto favori e “cene eleganti” al giudice Nicola Russo. Nonostante le smentite di Ricucci, l’inchiesta ha rivelato anche tentativi di indurre testimoni a falsificare le proprie dichiarazioni, portando ulteriori persone a processo.

Chi è Stefano Ricucci

Stefano Ricucci fa parlare di sé da diversi anni per i suoi tentativi di scalate finanziarie e una serie di vicende controverse che lo hanno riguardato.

Divenuto simbolo dei cosiddetti “furbetti del quartierino”, cercò di sovvertire l’élite economica italiana, puntando su istituzioni come Banca Antonveneta e BNL. Tuttavia, venne accusato di aggiotaggio e reati finanziari, portandolo a patteggiare un anno di carcere e vedersi confiscare 29 milioni di euro.

Nel 2005 tentò invano di prendere il controllo del Corriere della Sera, ma fu travolto da accuse di manipolazione del mercato e false comunicazioni, con il sequestro di 22 milioni di euro.

Dopo il 2010, investì nel lusso immobiliare tra Londra e Montecarlo, ma nel 2016 fu nuovamente arrestato per un giro di false fatture.

Celebre per il matrimonio con Anna Falchi e i numerosi flirt con figure della scena televisiva italiana, nel 2015 fu accusato anche di violenza domestica, ma fu assolto. Un personaggio sicuramente complesso, emblema di ambizioni smisurate e cadute clamorose.

Fonte foto: IPA

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