Partite di calcio rinviate per la morte di Papa Francesco: tifosi furiosi sui social, pioggia di insulti
La morte di Papa Francesco ha portato al rinvio delle partite di Serie A e B di calcio, scatenando proteste di molti tifosi sui social
La morte di Papa Francesco ha avuto un impatto immediato anche sul calendario sportivo. In segno di lutto, la Lega Calcio ha annunciato il rinvio di tutte le partite previste il 21 aprile 2025. Si tratta di una decisione simbolica, ma che ha scatenato polemiche. La comunicazione ufficiale del rinvio è arrivata a poche ore dal fischio d’inizio, provocando disagi soprattutto ai tifosi in trasferta, che hanno sfogato la loro rabbia sui social.
- La rabbia dei tifosi per il rinvio delle partite
- La posizione della Lega dopo la morte di Papa Francesco
- La frattura tra sport e religione
La rabbia dei tifosi per il rinvio delle partite
La scelta di fermare il calcio non è stata ben accolta da una parte del tifo organizzato, che ha espresso forte dissenso sui social. Su X (ex Twitter) e Facebook si è scatenata una vera e propria ondata di critiche, con toni spesso duri e aggressivi.
Molti utenti hanno lamentato la scarsa tempestività del provvedimento, sottolineando che tantissimi tifosi erano già in viaggio o avevano sostenuto spese per biglietti e trasferte.
Fonte foto: IPA
La morte di Papa Francesco ha causato il rinvio di tutte le partite di calcio previste il 21 aprile 2025
Alcuni messaggi parlano apertamente di “decisione assurda”, altri attaccano la Lega per “ipocrisia” o “strumentalizzazione religiosa”.
Tra i commenti più accesi: “Rispetto per il Papa, ma il calcio è un’altra cosa”, “Fermare lo sport all’improvviso è una mancanza di rispetto verso i tifosi”.
La posizione della Lega dopo la morte di Papa Francesco
Fonti vicine alla Lega Serie A e alla FIGC hanno giustificato la scelta come “un atto dovuto” per rendere omaggio alla figura del pontefice.
Papa Francesco, grande appassionato di calcio e da sempre vicino al mondo sportivo, è stato definito una personalità “trasversale”, capace di parlare al cuore anche dei non credenti.
Il rinvio è stato definito “un gesto di rispetto” che tiene conto del lutto nazionale proclamato dal governo. Le partite verranno recuperate nelle prossime settimane.
La frattura tra sport e religione
Questa vicenda mostra una frattura culturale sempre più evidente: da una parte l’importanza simbolica della Chiesa cattolica, dall’altra una fetta crescente di società che reclama laicità e coerenza nelle decisioni.
In particolare, alcuni tifosi si chiedono se in futuro eventi di altro tipo avranno lo stesso “peso” nel determinare stop alle attività sportive.
