Papa Francesco non ha ricevuto l'estrema unzione al Gemelli: chi c'è dietro le fake news sulla sua morte
Fake news hanno parlato di estrema unzione e morte, ma le fonti ufficiali smentiscono e parlano di un miglioramento della salute di Papa Francesco
Papa Francesco è “in lieve miglioramento” e ha “passato la notte serena”. A dirlo è la Sala Stampa della Santa Sede che ha fatto sapere: il Pontefice prosegue “la terapia e le attività lavorative”. Le informazioni ufficiali smentiscono le fake news che si stanno diffondendo sulla salute di Bergoglio, alcune delle quali hanno parlato addirittura di estrema unzione e morte.
- Le fake news sull'estrema unzione a Papa Francesco
- Chi c'è dietro alle fake news sul Papa
- I corvi attorno alla salute del Papa
- Come sta Papa Francesco
Le fake news sull’estrema unzione a Papa Francesco
Come riporta Il Messaggero, tra le ipotesi più cupe diffuse sui social, nelle chat e su diversi siti, al Pontefice sarebbe stata somministrata l’estrema unzione almeno quattro volte negli ultimi cinque giorni.
Addirittura nella notte del 19 febbraio la salma sarebbe stata sul punto di essere portata a Santa Marta e si sarebbero diffuse notizie sugli infermieri che sarebbero stati tutti allontanati per lasciare al capezzale solo delle suore che hanno recitato il santo rosario.
In altri siti si specifica invece che Bergoglio avrebbe ricevuto l’unzione degli infermi, una pratica normale per i credenti malati che non è però destinata solo a chi è in punto di morte.
Tra gli oppositori del Papa ci sarebbe chi invoca preghiere per la liberazione della Chiesa dal male: “Il Signore riporti una vittoria sulle forze delle tenebre. Diffondete questo appello il più possibile”. Ma dei complottisti intorno al Vaticano aveva parlato il Pontefice stesso raccontando l’aneddoto della vecchietta che lo ha avvicinato per metterlo in guardia: “Santità stia attento perché pregano contro di lei”.
Chi c’è dietro alle fake news sul Papa
Già nel 2021, di ritorno da un’operazione al colon, Francesco aveva parlato di alcuni prelati che “lo volevano morto. So che ci sono stati persino incontri”.
Sei anni fa, invece, un libro aveva indicato le frange più estreme e radicali dei conservatori americani, simpatizzanti trumpiani e critici sulle posizioni papali come la radice di tutti gli attacchi al Papa. In quel caso Bergoglio replicò con una battuta: “Ah per me è un onore se mi attaccano gli americani”.
Eppure, secondo la rivista americana Politico, che ha misurato le distanze tra Bergoglio e il presidente Trump, i conservatori avrebbero “già influenzato la politica europea, non avrebbero problemi a influenzare il conclave“.
In ogni caso, attualmente all’interno della Santa Sede ci sarebbe uno scontro tra le diverse fazioni con alcuni che descrivono lo stato di salute di Francesco come ormai irreversibilmente compromesso per spingerlo alle dimissioni e altri che parlano al massimo della necessità di una riduzione degli impegni nel caso di un ritorno a Santa Marta.
Intanto, proprio in questi giorni, la Conferenza episcopale Usa ha citato in giudizio l’amministrazione Trump chiedendo a un giudice di dichiarare illegale la sospensione degli aiuti ai rifugiati, mentre due settimane fa il Papa aveva criticato la politica migratoria del presidente.
I corvi attorno alla salute del Papa
A parlare di persone che speculano sulla salute del Pontefice è stato anche monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita. Su La Repubblica ha rassicurato sulle condizioni di Bergoglio sottolineando che “non mancano i corvi, e sapere che il Papa continua anche a scherzare mi pare una notizia utile per tutti”.
Augurandosi che Francesco possa guarire presto, Paglia ha sottolineato quanto ci sia “bisogno di lui. C’è bisogno che possa riprendere pienamente la sua vita di pastore della Chiesa, che in questo tempo è più che preziosa: vediamo il mondo che forse ha qualche resipiscenza sulla tragedia della guerra, ma può essere aiutato a comprendere la giustizia, la dignità, i diritti e i doveri della famiglia umana. Questo Papa è necessario”.
Sulle speculazioni circolate in questi giorni è intervenuto anche il cardinale Ravasi ammettendo di non avere “un’esperienza diretta”, aggiungendo che:
“Non percepisco questo clima. Direi che si tratta più di un fenomeno legato alla rete e alla comunicazione di massa, caratterizzato da una tendenza quasi bipolare. C’è una presenza forte che reagisce contro questo pontificato: pensiamo, ad esempio, agli Stati Uniti, dove esistono, soprattutto nell’ambito dell’infosfera, queste reazioni. Tra l’altro, la tensione all’interno della Chiesa è sempre stata un fenomeno presente sin dalle sue origini”.
Come sta Papa Francesco
A rassicurare sulle attuali condizioni del Pontefice è stata la premier Giorgia Meloni, andata in visita all’ospedale Gemelli. La presidente del Consiglio ha detto di averlo trovato “vigile e reattivo. Abbiamo scherzato come sempre. Non ha perso il suo proverbiale senso dell’umorismo”.
Una conferma è arrivata anche da Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, che, all’Adnkronos, ha detto: “La salute del Papa mi pare vada meglio, piano piano. Il fatto che sia seduto in poltrona dimostra che la situazione non sia così grave come è stata dipinta da qualcuno. Sta facendo la terapia antibiotica per la polmonite, ma mi pare la situazione stia lentamente migliorando. Ci vorrà però tempo”.