Manuel Mastrapasqua ucciso a Rozzano per le cuffiette, Daniele Rezza si difende in aula: "Mi ha aggredito"

Daniele Rezza davanti alla Corte d'Assise: "Non era mio intento ammazzarlo, volevo solo rapinarlo". Poi le scuse alla famiglia di Manuel

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Daniele Rezza, il 20enne accusato di aver ucciso Manuel Mastrapasqua a Rozzano (Milano) la notte dell’11 ottobre 2024, ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee, davanti alla Corte d’Assise di Milano, nel processo per omicidio volontario aggravato dai futili motivi e la minorata difesa e rapina aggravata. “Non era mio intento ammazzarlo, lui ha reagito innervosito, mi è saltato addosso e io di istinto ho alzato il coltello e gliel’ho puntato”, ha detto.

Daniele Rezza si difende in aula

“Voglio chiedere scusa e perdono alla famiglia per quello che ho fatto”, ha detto Daniele Rezza.

Imputato davanti alla Corte di Assise di Milano per aver ucciso Manuel Mastrapasqua, il 20enne ha esordito così, rendendo dichiarazioni spontanee in aula.

Manuel MastrapasquaIPA

Il 31enne Manuel Mastrapasqua ucciso lo scorso ottobre a Rozzano

“Appena entrato in carcere, ho chiesto perdono tramite una lettera e sono pronto a fare subito un percorso di giustizia riparativa“, ha aggiunto.

Rezza: “Manuel mi ha aggredito”

Nel corso delle sue dichiarazioni, Rezza ha ricostruito la dinamica dell’omicidio, spiegando che il suo intento era commettere una rapina.

“Non era mio intento ammazzarlo, volevo solo rapinarlo. Mi sono avvicinato con il coltello per farmi dare quello che aveva e lui ha reagito, si è innervosito. Mi è saltato addosso”, ha spiegato.

“D’istinto – ha proseguito Rezza – ho alzato il coltello e gliel’ho puntato. Ho fatto caso che la lama l’ha colpito, ma non ho visto tracce di sangue. Appena ho tolto il coltello, sono scappato senza neanche voltarmi. L’ho scoperto il giorno dopo tramite internet. Io non pensavo di averlo ammazzato, non pensavo nemmeno di avergli fatto del male. Non era mio intento”, ha detto.

L’ira della famiglia di Manuel

Una ricostruzione, quella fornita da Daniele Rezza, che la mamma della vittima, presente in aula, ha commentato dicendo ad alta voce: “Non è vero”.

Le frasi del killer, infatti, hanno suscitato la tensione della madre del 31enne, ucciso mentre rientrava dal lavoro con un unico fendente al torace per un paio di cuffie da 14 euro.

Rezza, nato in Germania, si trova in carcere a San Vittore dall’esecuzione dell’ordinanza di custodia del gip, Domenico Santoro, del 14 ottobre.

 

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