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JK Rowling esulta con For Women Scotland dopo la sentenza contro le donne transgender

JK Rowling elogia le attiviste di For Women Scotland ed esulta per la storica e controversa sentenza sulle donne transgender

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

Storica e controversa sentenza quella pronunciata dalla Corte suprema britannica che, all’unanimità, ha deciso che la definizione legale di donna non include le donne transgender, anche se queste hanno ottenuto certificati di riconoscimento di genere. Altrimenti detto, da oggi a Londra la legge riconosce come donna solo chi è nata biologicamente di sesso femminile. La scrittrice JK Rowling ha esultato nell’apprendere la notizia e ha elogiato quanto fatto dalle femministe scozzesi del gruppo For Women Scotland che avevano presentato il ricorso arrivato fino al più importante tribunale britannico.

Ricorso di For Women Scotland e storica sentenza sulle donne transgender

Il ricorso del gruppo For Women Scotland è stato presentato contro la sentenza dei giudici scozzesi che avevano deciso che fosse giusta l’interpretazione del governo di Edimburgo dell’Equality Act del 2010 (la legge inglese sulla parità).

In particolare, il gabinetto aveva esteso il concetto di donna anche alle persone transgender in possesso di un certificato di riconoscimento di genere.

La scrittrice JK Rowling

In base a tale sentenza, ribaltata nelle scorse ore dalla Corte suprema britannica, anche le trans potevano, per esempio, avere ruoli nei consigli di amministrazione pubblici riservati per legge alle donne.

Il ricorso delle attiviste di For Women Scotland è stato sostenuto e finanziato da diverse persone tra cui la scrittrice JK Rowling, la creatrice di Harry Potter.

JK Rowling: “Protetti i diritti delle donne”

“La sentenza della Corte suprema protegge i diritti delle donne e delle ragazze in tutto il Regno Unito”. Così su X JK Rowling che ha aggiunto riferendosi alle femministe di For Women Scotland: “Sono orgogliosa di voi. Ci sono volute tre donne scozzesi straordinarie e tenaci, con un esercito alle spalle, per far sì che questo caso arrivasse alla Corte Suprema e, vincendo, hanno protetto i diritti delle donne e delle ragazze in tutto il Regno Unito”.

Con quanto stabilito dalla Corte suprema, il certificato di riconoscimento di genere non cambia il sesso. “La decisione unanime di questa Corte – si legge nella sentenza – è che i termini donna e sesso nell’Equality Act del 2010 si riferiscono a una donna biologica e al sesso biologico. Ma sconsigliamo di leggere questa sentenza come un trionfo di uno o più gruppi nella nostra società a spese di altri, perché non lo è”.

JK Rowling, le dichiarazioni che hanno scatenato polemiche negli anni

Da anni la scrittrice afferma che alle persone transgender non deve essere riconosciuto il diritto a essere considerate donne.

Un anno fa, quando in Scozia fu esteso il concetto di donna anche alle persone transgender, JK Rowling tuonò che “la libertà di espressione e di credo è finita in Scozia se la descrizione accurata del sesso biologico è considerata un reato penale”.

La scrittrice attaccò anche la pugile Imane Khelif quando debuttò alle Olimpiadi contro Angela Carini: “A una giovane pugile è stato appena portato via tutto ciò per cui aveva lavorato e si era allenata perché è stato permesso a un maschio di salire sul ring con lei”. “Parigi 2024 sarà offuscata per sempre dalla brutale ingiustizia fatta a Carini”, aveva aggiunto.

La creatrice di Harry Potter aveva anche mosso critiche pesanti all’atleta italiana transgender Valentina Petrillo, che aveva gareggiato alle Paralimpiadi di Parigi 2024 nella categoria T12, dedicata agli atleti con disabilità visive.

Rowling aveva definito Petrillo una “imbrogliona”, paragonandola al ciclista Lance Armstrong, noto per lo scandalo doping che ha segnato la sua carriera.

Fonte foto: ANSA

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